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Il Salone Internazione del libro di Torino ricorda il terremoto dell’Aquila. Nella giornata inaugurale, presentazione del libro Ventitre secondi di Alessandro Aquilio: la storia del sisma vista con gli occhi di una famiglia

– Importante riconoscimento per Ventitre secondi, un libro che sta portando in Italia e all’estero la testimonianza di una delle più tragiche pagine dell’Italia moderna: il terremoto del 6 aprile 2009. Con il patrocinio della Presidenza del Consiglio Regione Abruzzo, la presentazione è prevista giovedì 12 maggio alle ore 17,30, presso il padiglione OVAL, stand 82. L’introduzione del testo è a cura della cantautrice Paola Turci –

Torino, 10 maggio 2011 – L'Aquila, due anni dopo. Al salone Internazionale del Libro di Torino, protagonista la tragedia del terremoto dell’Aquila grazie al libro Ventitre secondi di Alessandro Aquilio (Kellermann editore, prefazione di Paola Turci). Con il Patrocinio della Presidenza del Consiglio Regione Abruzzo, il libro sarà presentato giovedì 12 maggio alle ore 17.30 presso il padiglione OVAL – stand 82.
A 700 giorni dalla notte del 6 aprile 2009, L’Aquila e le sue ferite tornano protagoniste della cronaca. E lo fanno anche grazie a una storia, una delle migliaia vicende umane cominciate e interrotte dal terremoto d’Abruzzo. Ventitre secondi, già apprezzato anche fuori dai confini italiani (dalla Svizzera, dove ha ricevuto l’Ace Award Novartis, alla Gran Bretagna, dove ha ricevuto l’apprezzamento dell’Ambasciata italiana a Londra), racconta la vita dopo il terremoto attraverso la storia di una famiglia, quella dell’autore.
Alessandro Aquilio racconta il sisma da un punto di vista intimo, famigliare. Dolori, speranze, ricordi, paure e soprattutto coraggio di donne e uomini come tanti. Una vicenda personale che diviene lo specchio di un’intera città. Definito dalla critica un “libro importante”, “una storia che ne tace altre mille” e che “ci dice molto più di quanto abbiamo letto su giornali e visto in tv”, grazie alla vividezza delle immagini descritte, Aquilio guida il lettore in una storia ancor più coinvolgente perché vera, che riesce a far vedere il terremoto – o il Vigliacco, come viene chiamato nel libro – e i suoi effetti anche a chi non lo ha vissuto né è mai stato a L’Aquila.
“Per me è un onore poter presentare Ventitre secondi al Salone Internazionale del Libro di Torino e ringrazio questa città che ha scelto di non dimenticare la tragedia di un popolo, di un’intera città nel cuore dell’Italia.” ha dichiarato Alessandro Aquilio. “Al netto delle polemiche e degli schieramenti politici, oggi il maggior rischio che corre L'Aquila ha un nome ben preciso: Indifferenza. Nell’anno dei 150 anni dall’unità d’Italia e del secondo anniversario dalla notte del 6 aprile, sono convinto che con la vicinanza e il ricordo di tutti i cittadini italiani si possano accelerare le tappe verso la difficile strada della ricostruzione. Ognuno di noi può e deve dare il proprio contributo per la nostra città. Proprio per questo è nato il libro: per testimoniare e continuare a parlare del nostro terremoto”.
Attraverso lo sguardo dell’autore e le vicende della sua famiglia si vive nel particolare una tragedia collettiva, dimostrando che spesso le storie individuali hanno in sé il germe dell’universalità, del poter parlare a tutti ed essere accessibili a tutti.
“La storia racchiusa in Ventitre secondi mi ha sorpresa e resa fragile, mettendomi davanti a questo senso di impotenza che fatica a lasciarmi. Non credevo potesse arrivare al punto di farmi sentire un'aquilana, come tanti” afferma Paola Turci, tra le protagoniste di Amiche per l’Abruzzo, che ha curato l’introduzione al libro. “Leggere queste pagine esige una disponibilità a lasciarsi colpire allo stomaco e al cuore. A lasciarsi trafiggere e a sanguinare. Io ho scelto di farlo, immedesimandomi a fondo nei sentimenti e nelle emozioni descritte in questo racconto di vita vera. Per tutti questi motivi, e per molto altro, ringrazio Alessandro, per aver condiviso con tutti noi il dolore, lo stupore, l’amore, la rabbia e, sopra ogni cosa, la forza di ricominciare”.
Nel racconto di poche persone, l’eco di centomila vite, di un’intera città, di una collettività che ha visto con i propri occhi la paura e il senso di smarrimento che si può provare di fronte a un evento come il terremoto. Il sisma costringe a fare i conti con il caso, con la propria dimensione umana, in una società che pare offrire solamente certezze. Gli stessi occhi, però, hanno saputo riprendere a sgranarsi e reagire al dolore, all’incredulità, allo sconforto e oggi sono ancor più consapevoli di quanto fugace possa essere la vita, di quanto coraggio ci voglia a saper intraprendere un nuovo inizio, a testa alta.
Ed oggi sono gli occhi che hanno visto il peso di 23 secondi in una vita.
Ventitre secondi è anche su Facebook, una piazza virtuale per discutere del libro e scambiare ricordi e idee sul sisma del 6 aprile 2009, con circa 2.000 iscritti.

La Casa Editrice Kellermann è orgogliosa di aver dato voce a questa storia e di poter contribuire, attraverso “23 secondi” a testimoniare ricordi, dolori, emozioni, smarrimenti, gioie e speranze di una collettività nel cuore dell’Italia.
L’autore
Alessandro Aquilio è nato a L’Aquila, l’ultimo giorno degli anni Settanta. Vive a Milano dove si occupa di Comunicazione, presso una multinazionale farmaceutica svizzera. “Ventitre secondi”, sua opera prima di narrativa che segue il saggio “Parola di testimonial” (Lupetti) e la partecipazione a “Brand Imagination” (Isedi), è un libro che l’autore stesso definisce parte di sé, ma che mai avrebbe voluto scrivere.

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