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La mostra nel Castello: il “Comicon” 2011

Anche quest’anno dal 29 aprile al primo maggio si è tenuto a Napoli il “Comicon”, uno dei saloni del fumetto più importanti del panorama nazionale. Prima di entrare nel merito degli eventi che hanno contrassegnato questa fiera, due parole sull’organizzazione. Premetto che tutti coloro che hanno lavorato per la riuscita di questa manifestazione si sono impegnati al massimo (lo dico non per ottenere un facile consenso, ma perché ne ho avuto, a più riprese, prove tangibili) e che anzi bisogna fare un plauso alla loro passione che li ha spinti a superare lacune di cui spesso non erano responsabili. Tuttavia chi ha partecipato al “Comicon”, sia come spettatore, sia come espositore, si è subito accorto che quella del 2011 era un’edizione un po’ sottotono. Rispetto al passato infatti mancavano i grandi nomi e poi la scelta (come lo scorso anno del resto) di dividere la fiera in due location differenti e molto lontane tra loro (lo splendido Castel Sant’Elmo e l’angusta Mostra d’Oltremare) ha reso tutto più difficile. Se a questo si aggiunge poi una comunicazione degli eventi deficitaria (certo c’era il programma su internet e in ogni sala erano segnalati gli eventi previsti nella giornata, ma forse, nei 10 euro del biglietto, poteva esserci anche un programmino), si può comprendere il motivo della delusione dei comunque tanti visitatori (oltre 35.000). A questo bisogna aggiungere che la gran parte degli incontri sono stati concepiti in modo da svolgersi in contemporanea (frazionando così il pubblico) e senza troppa pubblicizzazione (motivo per il quale i relatori hanno quasi sempre parlato davanti a pochissime persone). Mi permetto di suggerire che forse per l’anno prossimo si dovrebbero coinvolgere maggiormente gli editori (perché non si pubblicano più numeri speciali per le mostre?) e i media. E poi, la notizia che circolava tra gli stand relativa al fatto che nel 2012 tutto si trasferirà alla Mostra d’Oltremare, non mi sembra una grande idea: la struttura di Fuorigrotta è più comoda, ma io lascerei tutto nello splendido Sant’ Elmo, magari a giugno e non a maggio, sui terrazzi (trovando un compromesso per rispettare le norme di sicurezza) e non certamente nelle “segrete”!
Per quanto riguarda i contenuti del “Comicon” bisogna dire che invece ci sono stati momenti molto interessanti. In particolare vorrei segnalare, per chi non li conoscesse ancora, Emiliano Pagani (sceneggiatore) e Daniele Caluri (disegnatore), un duo di grande caratura artistica e autore del superbo “Don Zauker. Inferno e paradiso”. Questo fumetto (vi è anche una raccolta precedente che purtroppo non sono riuscito a procurarmi) pur trattando temi piuttosto complessi e delicati, riesce, con garbo e ironia, a raccontare la controversa e terribile storia di Athanase Seromba. Altro elemento indovinato e di grande spessore che ha contraddistinto il “Comicon” 2011 sono state certamente le mostre e le numerose tavole esposte: perdonate la banalità, ma scorrendo quei disegni non si riesce a non considerare il fumetto un’arte alla pari di tutte le altre. A questo proposito si legga “Ferrovia Secondaria” di Dante Diamante, bellissima e onirica opera presentata in uno dei “salotti” della fiera. Suggestivo e ricco di spunti è stato poi anche l’incontro con Gianfranco Manfredi, sceneggiatore di numerosi titoli bonelliani, da “Dylan Dog” a “Nick Raider”, da “Magico Vento” a “Tex” e “Volto Nascosto”. Qualche dubbio invece il sottoscritto lo ha avuto quando ha provato l’esperienza di leggere un “Diabolik” su un iPad. Ma in questo giudizio pesa forse il fatto di essere di un’altra generazione e di preferire comunque per la lettura la carta a qualsiasi altro supporto. Insomma, tra luci e ombre il “Comicon” ha regalato come sempre emozioni, dando anche questa volta lustro a una città, Napoli, in cui “momenti” di questo tipo scarseggiano. Tuttavia non si può non sperare che questa importante vetrina nel 2012 si rimetta in carreggiata (in fondo sarebbero sufficienti solo piccoli accorgimenti) e ritorni così agli standard delle stagioni precedenti.

Roberto Colonna

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