“L’evidente strabismo e l’ipocrita doppiopesismo dimostrati dal Csm sono una ragione in piu’ per andare avanti con determinazione a salvaguardia della stessa credibilita’ del Consiglio superiore della magistratura”.
Lo ha affermato in una nota Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo vicario del PdL al Senato, commentando la decisione del Csm di non aprire una pratica a tutela in relazione alle dichiarazioni di Marco Travaglio sui giudici del processo Dell’Utri pubblicate da L’Espresso e da Il fatto quotidiano. “Evidentemente ci sono magistrati e magistrati, ci sono critiche e critiche, ma soprattutto ci sono critici e critici: se un presidente del Consiglio vittima di una persecuzione giudiziaria quasi ventennale contesta l’operato di un pm che ha inventato contro di lui la ’prescrizione elastica’, il Consiglio superiore della magistratura esplode in tutta la sua indignazione. Se a fare pesanti insinuazioni su un collegio giudicante alla vigilia di una delicata sentenza e’ Travaglio, e magari quel collegio giudicante si e’ pure permesso di escludere collegamenti fra Forza Italia e la mafia, allora meglio metterci una pietra sopra. Abbiamo sempre contestato la legittimita’ delle pratiche a tutela, non previste da alcuna norma costituzionale ne’ ordinaria, e il loro abuso da parte del Csm e per questo abbiamo presentato un disegno di legge attualmente in discussione in commissione Giustizia per regolamentarle, oltreche’ per rendere esplicita la disciplina normativa sui pareri”.