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MASI, L’ELOGIO DEL RIDICOLO

Mauro Masi non smette mai di stupire, quando si tratta di coprirsi di ridicolo s’inventa sempre qualcosa e in questo senso gli va riconosciuto quantomeno il pregio della perseveranza. Berlusconi gli ha affidato la Rai con la ‘mission’ di chiudere Annozero, cacciare Santoro e Travaglio, zittire Ballarò, mettere a tacere chiunque non sia sintonizzato sulle frequenze di Arcore ed egli puntualmente ci prova e ci riprova, senza mai arrendersi, nemmeno ora che la sua poltrona traballa ogni giorno di più. Già, perché in due anni il direttore generale non è riuscito a fare quello che gli era stato ordinato e così ora il suo bonus sembra scaduto.

Eppure Masi imperterrito insiste, senza vergogna, con la faccia tosta di sempre, quella con cui una volta telefonò balbettante ad ‘Annozero’ per cercare di impedirne la messa in onda perché, disse, ‘viola le regole’, poi corretto in un comico ‘potrebbe violare le regole’. Oggi si è svegliato deciso a rifilare bacchettate a chi in Rai viola la par condicio.

Sembrava la notizia dell’anno, ma ovviamente non lo era. Perché Masi mica ce l’aveva con Minzolini o Giuliano Ferrara, ci mancherebbe! No, l’incorreggibile dg ce l’aveva, guarda caso, con i soliti ‘Annozero’ e ‘Ballarò’ e con la new entry ‘Potere’ di Lucia Annunziata, quest’ultima ‘colpevole’ di aver ospitato in una puntata sulla magistratura ben due giudici milanesi, Davigo e Spataro, oltre all’ex ministro della Giustizia Castelli.

Insomma, mentre l’Agcom continua da mesi a richiamare e sanzionare il Tg1 per il forte squilibrio negli spazi informativi a favore di governo e maggioranza, il direttore generale della Rai se la prende con Santoro, Floris e la Annunziata: molto più che due pesi e due misure, una vera e propria ossessione. La stessa di Berlusconi, e non è certo un caso. L’elogio della follia. Anzi, l’elogio del ridicolo.

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