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Corriere Adriatico del 16 aprile 2011. “La tassa di Bonifica Tronto non va pagata”

La commissione tributaria provinciale presieduta da Palumbo accoglie il ricorso presentato da 700 utenti
Ascoli – La prima sezione della commissione tributaria provinciale, presieduta dal giudice Alfonso Palombo, ha accolto gli oltre settecento ricorsi presentati dal sindacato Ugl contro le cartelle esattoriali emesse dal consorzio di bonifica del Tronto con le quali si richiedeva il versamento per il pagamento di un contributo straordinario per ripianare gli oltre 2 milioni e 170 mila euro di debiti maturati dall’ente al 31 dicembre del 2003.

La sentenza, depositata nella tarda mattinata di ieri, accoglie il ricorso collettivo presentato la scorsa estate dall’avvocato Fabio Luzi per conto del sindacato e discusso all’inizio di febbraio di quest’anno quando il legale di fiducia del sindacato sostenne la tesi che il contributo fosse illegittimo in quanto non c’era il diretto beneficio del fondo.

Infatti, sebbene l’appartenenza al consorzio è obbligatoria nei confini territoriali, la legge proprio per bilanciare tale obbligatorietà stabilisce esplicitamente che la richiesta di un tributo è legittima se le opere realizzate dal consorzio hanno avuto un beneficio per il fondo, ovvero ha incrementato il valore del terreno stesso.

Sebbene la commissione avesse già accolto numerosi ricorsi di singoli contribuenti, lasciando di fatto trasparire l’orientamento delle decisioni, c’era molta attesa per l’esito del ricorso collettivo in quanto nelle scorse settimane si era paventata l’ipotesi che potesse essere rigettato poichè la class action, si diceva, potesse essere intrapresa solo per il risarcimento dei danni dinanzi alla magistratura ordinaria.

Gli stessi legali del consorzio di bonifica si erano opposti lamentando che una azione collettiva non poteva essere intrapresa in quanto l’oggetto del ricorso non fosse stato uguale per tutti i ricorrenti.

Bisognerà attendere nei prossimi giorni per conoscere nel dettaglio quali sono state le motivazioni che hanno indotto la commissione a ritenere che le cartelle esattoriale fossero da annullare.

Ma il consorzio di bonifica del Tronto-Aso-Tenna potrebbe però decidere di impugnare la decisione presa in sede provinciale e decidere di presentare a sua volta un ricorso alla commissione tributaria regionale.

La questione dei ricorsi inizia giusto un anno fa, il 22 aprile 2010, a seguito della decisione del commissario straordinario Olivo Soverchia di depositare all’amministrazione provinciale le decisioni che riguardano il riparto e la conseguente approvazione del debito a carico dei consorziati.

La legge regionale 12 del 2004 che ha regolato la fusione dei consorzi stabiliva inoltre che i debiti accumulati prima del 2004 sarebbero dovuti essere ripianati da coloro che avevano proprietà all’interno del territorio di 35 comuni aderenti al consorzio bonifica del Tronto.

Pertanto, a distanza di sette anni, circa quarantacinquemila proprietari di immobili agricoli si sono visti recapitare le cartelle esattoriali per il versamento del contributo obbligatorio con valenza di una tantum.

Per circa la metà dei contribuenti la somma da versare non superava i 17 euro mentre per le somme superiori a 50 euro erano previste rateizzazioni annuali a seconda dell’entità del contributo dovuto.

Da una stima fatta il consorzio bonifica ha già incassato circa un milione di euro, considerato che molti contribuenti hanno già effettuato il versamento del contributo obbligatorio senza presentare alcun ricorso.

Se la sentenza della commissione tributaria però dovesse essere confermata anche nelle rimanenti sedi per il consorzio di bonifica sarebbero davvero guai.
luigi miozzi

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