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Processo breve, ok della Camera tra le proteste. Berlusconi esulta: "Maggioranza è compatta"

Tra le proteste delle vittime dei processi davanti a Montecitorio e dell'opposizione in Aula, è arrivato dopo una maratona di tre giorni il via libera della Camera al ddl che accorcia i tempi di prescrizione per gli incensurati e che, se approvato definitivamente, estinguerà il processo Mills in cui è imputato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. “E' un passo verso l'abisso”, ha commentato il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, mentre per il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, il provvedimento, che ora passa al Senato, non passerà il vaglio del presidente della Repubblica. L'Anm promette che le toghe faranno sentire la propria voce e che le proteste continueranno.Esulta la maggioranza per i numeri che si sono registrati in Aula durante la maratona che ha inchiodato deputati e ministri ai banchi di Montecitorio anche in seduta notturna: il ddl è stato approvato con 314 voti a favore, una quota comunque lontana da quel 330 più volte annunciato dal premier che tuttavia ha toccato 316 durante l'unica votazione a scrutinio segreto che è stata fatta. Il voto sul processo breve “dimostra che i numeri ci sono” e dunque il governo “può andare avanti”, ha commentato Umberto Bossi uscendo fuori dal Palazzo investito da un coro di “Vergogna, vergogna”.Nelle opposizioni le assenze si fanno sentire – Tra le più evidenti e 'durature' quelle di alcuni esponenti dell'Udc come Luca Volonté e Ricardo Merlo (assenti dall'inizio delle votazioni del testo). Ma anche tra i banchi di Fli, spesso mancano voti. Italo Bocchino e Chiara Moroni, ad esempio, arrivano in Aula quasi solo per quello finale. I tempi per fare ostruzionismo finiscono in mattinata e così in conferenza dei capigruppo il centrosinistra deve arrendersi all'evidenza. “Abbiamo fatto tutto il possibile per combattere contro questa vergogna”, spiega il presidente dei deputati del Pd Dario Franceschini, ma il voto dovrà avvenire in giornata. Nessuno slittamento a domani, come sperato. La Rai offre una finestra dalle 19 alle 20.30. “Meglio spiegare ai cittadini in diretta Tv quello che sta avvenendo”,afferma Franceschini, piuttosto che finire magari un'ora dopo senza che l'opinione pubblica sappia. In Aula il centrodestra invita tutti a mantenere la calma. La parola d'ordine è non rispondere alle provocazioni e così sono pochi i momenti di vera tensione.Ora il testo dovrà tornare al Senato – Ma secondo il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini potrebbero anche esserci delle sorprese perché “il provvedimento – a suo avviso – non reggerà alle successive verifiche istituzionali”. Secondo quanto si apprende, il Quirinale starebbe seguendo con una certa attenzione la vicenda, anche alla luce delle osservazioni fatte dal Csm. Di Pietro invece non ha dubbi: il testo è “palesemente incostituzionale”.La maggioranza per ora preferisce parlare di “vittoria” e già pensa ai prossimi appuntamenti il primo dei quali dovrebbe essere quello dell'”emendamento Mugnai” depositato al Senato dal capogruppo Pdl in commissione Giustizia Franco Mugnai al ddl sul giudizio abbreviato per i condannati all'ergastolo. La Lega non sarebbe entusiasta della norma benché in commissione abbia detto 'si'. Il ministro dell'Interno Roberto Maroni non prende posizione: “Su questo tema non ho rilasciato e non intendo rilasciare dichiarazioni ufficiali”, precisa con i cronisti. “Ora – ribadisce – mi sto occupando di altro”. Poco prima però Maroni aveva avuto un lungo colloquio alla Camera con il legale del premier Niccolò Ghedini, vero ideatore della norma. Da dopo Pasqua si dovrebbe tornare a parlare anche di Comunitaria: il ddl che contiene la norma che estende la responsabilità civile dei magistrati ad ogni “palese violazione del diritto”. “Passo dopo passo”, assicura un tecnico del Pdl, “si farà tutto”.14 aprile 2011Redazione Tiscali

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