Il Cristo flagellato su La7

Da bambino, al tempo di guerra, mi capitava d'incontrare uomini privi di una gamba o di un braccio, e bastava questo per turbarmi. La visione m'immalinconiva e mi restava a lungo impressa nella mente. Oggi i tempi sono cambiati, i bambini sono abituati a vedere un po' di tutto in Tv, e non so se restano turbati da ciò che vedono. Però, nel dubbio, cercherei di evitare loro la visione non di persone mutilate, ovviamente, bensì di scene raccapriccianti, o di crudeltà efferate compiute da uomini su altri uomini. Anche perché gli adulti danno un peso diverso alla finzione, e alla realtà, ma accade la stessa cosa ai bambini? Da diversi giorni La7 trasmette la pubblicità del film di Mel Gibson, “La passione di Cristo”, in ore in cui bambini e ragazzi possono trovarsi davanti al televisore. E quale scena mostra? Quella del Cristo ridotto in condizioni orribili dopo la flagellazione. Ce n'è proprio bisogno? Tra l'altro, la scena è forse realistica, ma si allontana dal Vangelo, giacché il messaggio del sacrificio del Cristo per gli uomini, è stato trasmesso tramite l’amore di coloro che lo conobbero, e che non indugiarono mai nella descrizione minuziosa insistente gratuita delle sue sofferenze.

Attilio Doni

Genova

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