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LA SCHIZOFRENIA DELLA MAGGIORANZA: PROCESSO BREVE ALLA CAMERA, PROCESSO LUNGO AL SENATO

Alla Camera stanno votando il processo breve, quello cioè che non solo diminuisce ulteriormente i tempi di prescrizione, ma che se non viene concluso entro i tempi previsti muore. Al Senato, invece, proprio oggi è stato votato un emendamento a prima firma Mugnai, un senatore del Pdl, che prevede l’impossibilità del giudice di sindacare sulle liste di testimoni presentate dalle parti. Cioè, se un imputato, mettiamo caso Berlusconi, in un processo vuole far sentire mille testimoni, il giudice non può più intervenire per ridurne il numero o per definire quelle superflue. Inoltre le sentenze passate in giudicato (per esempio la sentenza definitiva che ha condannato l’avvocato Mills) diventano acqua fresca. Per capirci, secondo la cassazione, Berlusconi ha corrotto l’avvocato inglese, ma per dimostrarlo dovranno essere riascoltati tutti i testimoni sentiti in quel processo per confermare un dato certo, corruzione in atti giudiziari, già acclarato.

Se passa questa norma, prendo un processo a caso, non si può acquisire la sentenza definitiva che definisce Berlusconi il corruttore dell’avvocato Mills. Come si può vedere, due norme ad hoc per i processi del presidente del Consiglio che fanno il paio col processo breve in corso di approvazione alla Camera.

E’ già di per sè drammatico che il Parlamento tutto, Camera e Senato, si interessi solo dei problemi del premier. Ma la cosa davvero devastante è che del combinato disposto di queste norme non usufruirà soltanto il presidente del Consiglio ma tutti gli imputati, per cui la maggior parte dei reati resterà impunito. Amici miei, questa è l’Italia di oggi. Abbiamo bisogno davvero di un sussulto per mandare via Berlulsconi ed il suo volgare (in tutti i sensi) modo di governare. Qualsiasi governo sarà più serio e credibile di quello attuale e qualsiasi maggioranza sarà meno schizofrenica.

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