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In Molise fiume Vandrella inquinato

Il responsabile per l’Ambiente dell’Italia dei Diritti si pronuncia sull’ennesimo caso

di contaminazione che ha interessato un nuovo bacino idrico

Esprime tutto il suo disappunto Alberto Maria Vedova, responsabile per l’Ambiente dell’Italia dei Diritti, alla luce della scoperta delle acque altamente inquinanti del fiume Vandrella che bagna il Molise. Dall’impianto di trattamento di Castel di Sangro infatti fuoriescono liquami contaminati per il torrente molisano. “Ci troviamo di fronte all’ennesimo episodio che testimonia il comportamento spregiudicato di aziende e industrie che continuano ad inquinare senza curarsi delle gravissime conseguenze per l’ambiente”, afferma il portavoce del movimento.

Non basta però puntare il dito contro imprenditori senza scrupoli. Vedova è lapidario: “La colpa è anche delle amministrazioni che continuano a non fare nulla per fermare questi episodi”. Dall’esponente del movimento extraparlamentare fondato da Antonello De Pierro arriva piena solidarietà all’operato del Corpo Forestale, che ha denunciato la situazione in cui versa il torrente molisano alla Procura della Repubblica: “La Guardia Forestale fa il suo lavoro, ma in realtà questi episodi non dovrebbero proprio accadere – incalza Vedova-. Il danno ambientale ormai è stato fatto, anche se non sappiamo ancora di quale entità. E’ inconcepibile che simili episodi riguardino territori sede di riserve naturali e protette, come l’Abruzzo e il Molise”.

“Dopo lo scandalo del fiume Lambro ecco un nuovo episodio di contaminazione di un bacino idrico – conclude Vedova – segnale che non sono stati presi ancora provvedimenti concreti per combattere simili scempi”.

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