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DOPO NUCLEARE E LEGITTIMO IMPEDIMENTO OGGI PARTE LA CAMPAGNA PER L’ACQUA PUBBLICA

Sabato scorso l’Italia dei Valori ha lanciato a piazza Navona la campagna elettorale per il no al referendum sul nucleare e sul legittimo impedimento. Oggi tocca al Forum per l’acqua pubblica presentare con una grande manifestazione a Roma la campagna sugli altri due quesiti, quelli sull’acqua pubblica.

Anche l’Italia dei Valori aveva raccolto le firme per un referendum sullo stesso tema, ma la Cassazione non ha ammesso il nostro quesito. Poiché il fine politico è lo stesso, impedire ai privati di gestire un bene comune come l’acqua, il mio partito ha immediatamente aderito ai referendum che sono stati ammessi e oggi pomeriggio in piazza c’è anche l’Idv.

Vedete, la possibilità di dare in gestione ai privati beni pubblici non ci vede pregiudizialmente contrari, ma alcuni beni, quelli di prima necessità, devono restare pubblici, cioè non deve in alcun modo paventarsi la possibilità di un profitto privato.

Comprendo che la maggioranza che indegnamente ci governa, nel nome di un liberalismo distorto che in realtà nasconde la collusione con comitati d’affari che sull’acqua guadagnano milioni di euro, sia contraria a prescindere a tutto ciò che è pubblico. Ma se su tanti altri argomenti siamo pronti a discutere per migliorare servizi e prestazioni per i cittadini, su acqua e nucleare la nostra è una posizione intransigente.

Capisco (ma non giustifico) i comitati di affari, capisco (e non giustifico) il collateralismo, quello che non capisco è come mai anche alcune forze di opposizione, mi riferisco al terzo polo, siano favorevoli alla privatizzazione della gestione dell’acqua e filonucleari anche dopo la lezione del Giappone. I conti non mi tornano e mi chiedo come mai qualcuno continui a rivolgersi col cappello in mano a Casini e addirittura a Fini per un’alleanza di ampio respiro. Su che basi? Su quali programmi? Le cose che separano l’Italia dei Valori, ma anche il Pd, dal terzo polo sono di gran lunga maggiori di quelle che ci uniscono. Nucleare e acqua, poi, sono questioni sulle quali non si può trattare. La stessa cosa vale per il legittimo impedimento che è una norma iniqua che va cancellata. Per questo il 12 e 13 giugno dobbiamo andare in massa alle urne e votare quattro sì.

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