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Società  Dante Alighieri

Comitato di Treviso

Evento: presentazione monografia Claudio Rottin e il ferro
Luogo: Sala Verde Palazzo Rinaldi, Piazza Rinaldi 1/A Treviso
Quando: Giovedì 24 marzo 2011 ore 17:00

Il Volume Claudio Rottin e il ferro edito da Vianello Libri marzo 2011, curato da Luigina Bortolatto è presentato dalla stessa, dall’avvocato Ivone Cacciavillani, dall’architetto Guglielmo Monti.
Il libro si fregia della prestigiosa introduzione del Sindaco di Treviso Gianpaolo Gobbo e del Prosindaco dott. Gianc arlo Gentilini.
I saggi sull’opera dello scultore, stesi dal curatore e dai presentatori, è affiancato dalle testimonianze di Giorgio Fantin e di Igino Marangon.
Le opere a colori, fotografate in modo suggestivo da Paolo Ferretton, precedono il Corpus completo di schede tecniche e iconografiche.

Nella monografia sono inserite le opere donate dallo scultore alla città di Treviso: Cristo benedicente, ferro 1985, situato nel giardino di Palazzo Rinaldi; Gente in piazza, ferro rilievo 2002, frontale all’ingresso del Museo di Santa Caterina.

In questo periodo dieci sculture di Claudio Rottin sono esposte nell’Istituto Italiano di Cultura di Monaco di Baviera nella mostra L’altra faccia della luna (10 marzo – 07 aprile 2011) e successivamente nell’Istituto Italiano di Cultura di Colonia (11 aprile – 06 maggio 2011).

&ldq uo;Una duplicità di atteggiamenti psicologici si ritrova nell’indagine che Claudio Rottin sviluppa. La natura, osservata come fenomeno naturale ed entità in se stessa, è completa nei disegni e negli schizzi. Nelle sculture è indagata come agglomerato misterico di elementi coordinati tra loro ma rimandati a un significato totale che li trascende e sta altrove. Le tecniche della forgiatura, del taglio e della saldatura sono usate da Rottin per appassionata scelta del ferro, scintillante tranfert del suo vocabolario. Nasce un linguaggio che vanta eccellenti tradizioni locali: Bellotto, Rizzarda, i Benetton e memorizza gli inquietanti personaggi di Colla e di Alfiero Nena, rielaborati in mito contemporaneo…” Luigina Bortolatto.

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