IL GOVERNO GIOCA D’AZZARDO CON LE SORTI DEL PAESE. E LA PARTITA àˆ PURE TRUCCATA

Questa mattina è stato presentato il nuovo Ministro dell’Agricoltura: Saverio Romano, campione dei Responsabili. Oggi un Ministero in cambio del voto nella Giunta per le autorizzazioni a procedere e, nei prossimi giorni, un viceministero a Calearo e quattro posti di sottosegretario. Il “Partito Stampella” si appresta ad avere la percentuale più alta nella storia della Repubblica nel rapporto tra incarichi nell’Esecutivo e numero di parlamentari. Con quale criterio accontentare tante richieste? Anzitutto privilegiando il gemellaggio con la situazione giudiziaria del premier: Romano, infatti, è indagato per concorso esterno in associazione mafiosa.

Berlusconi non può sottilizzare, perché non gliene importa e perché non ha tempo: deve sfilare in fretta gli assi dalla manica per restare della partita. Dopo che l’ex Ministro Bondi si è definito, nell’ordine, amareggiato, depresso, assenteista e finalmente dimissionario, Galan ha lasciato l’Agricoltura per passare ai Beni Culturali, come se si trattasse di due profili di competenza e responsabilità intercambiabili. Peggio accadrà con le prossime nomine, concesse in massa ad un’armata Brancaleone che, se si presentasse alle elezioni, avrebbe una percentuale microscopica.

Insomma, il Governo si sta imbarcando in un’operazione politica spericolata perché il risultato della compravendita è che pochi parlamentari senza onore sono nella situazione di ricattare il premier. Il Presidente Napolitano ha giustamente sollevato le proprie perplessità per la scelta del neo Ministro: la nomina è la cartina di tornasole dell’attuale situazione della maggioranza. Basti pensare che i due componenti (ir)responsabili della Giunta per le autorizzazioni a procedere, impegnata per il voto decisivo sul conflitto di attribuzioni nell’inchiesta del Ruby-gate, sono rimasti fuori dall’Aula fin quando non si è avuta la certezza della nomina di Romano: solo allora hanno salvato il Governo.

È così che si fa politica ai tempi di Berlusconi: barattando ruoli istituzionali con favori personali, sotto lo schiaffo dei bari che hanno fatto vincere la mano della fiducia ed ora chiedono la percentuale. Il Governo sta giocando d’azzardo con le sorti del Paese. E la partita è pure truccata.

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