Grazie al presidente Pecoraro, si è aperto il dibattito quotidiano sulla mediazione civile su RADIO UNO, più precisamente nella trasmissione "istruzioni per l’uso"

Da lunedì, 21 marzo, dopo l'intervento del presidente ANPAR, nella trasmissione, il consenso sulla partecipazione dei cittadini alla mediazione civile si fa ogni giorno più largo, anche se, il più delle volte alcuni interventi su determinati punti sono garbati nella forme ma polemici nella sostanza. Questi punti vanno chiariti, per rispondere a chi fa dell'approssimazione sulla reale portata innovativa della legge.
Nella trasmissione odierna, è stato intervistato il presidente delle camere civili e nel contesto della sua esposizione sulla mediazione nel mentre, ha confermato la bontà della nuova legge, ha detto poi, che per alcune materie “obbligatorie” le parti si troverebbero prive di difese di fronte al conciliatore. Così non è, dice Pecoraro, perchè se la parte convocata, dinanzi ad un organismo non gradito – per un esperimento obbligatorio per una delle materie che lo prevede – non si presenta, non accade nulla, dunque nessuna necessità di difesa. Se, invece la parte chiamata a conciliare aderisce al tentativo, da farsi alla presenza di un conciliatore terzo, neutro ed imparziale, altamente professionalizzato, può e secondo me deve essere libero di spiegare le proprie ragioni e i propri torti all'altra parte, senza l'intervento di nessuno. La mediazione civile anche non può mai imporre una difesa obbligatoria perchè le parti non affrontano un giudizio dove sono necessarie sia per gli intervenuti che da parte del conciliatori nozioni giuridiche elevate. Il conciliatore ascolta solo le parti e tenta di farle conciliare, attraverso un collegamento di empatia e di mediazione con tutti.
Non si è capito da quanto detto dall'intervistato per quale motivo questa volontà di “bonario componimento” già in uso da anni debba “essere fatto con la presenza di avvocati contro la volontà delle parti. Le parti sono sovrane nella loro scelta e decidono e fanno quel che vogliono. Sono infatti le parti se, entrambe d'accordo ad invitare il conciliatore ad esprimere una sua proposta che non “necessariamente” deve essere accolta dalle parti. Una o entrambe le parti la possono tranquillamente rifiutare. Come si vede questa legge detta poche regole , ma consente ampia autonomia alle parti demandando l'eventuale disciplina di dettaglio ai regolamenti di procedura degli organismi molto dei quali non prevedono per esempio che il conciliatore possa avanzare “proposte”. Dunque nessun “giudizio” emette il conciliatore chiamato a dirim! ere una controversia.
La seconda precisazione a quanto affermato nella ultima parte della trasmissione, continua Pecoraro, è quella riguardante la chiamata a dirimere controversie da parte di altre categorie professionali o di giovani neolaureati anche triennale, Questa a mio parere è una grave caduta di stile sia nei confronti di tutte le altre categorie professionali che nei confronti dei giovani. Premesso che nessuno è titolare professionalità assolute, è stata talmente piena di cavilli la DIFESA DELLA CATEGORIA DA PARTE DELL'INTERVISTATO, che per salvaguardare gli obbligi “dell'uno” ha calpestano i diritti degli altri. Ciò che ha colpito di più, afferma Pecoraro, che nemmeno in questo, taluni, non hanno capito che l'allargamento ad altre attività professionale e di giovani laureati nella mediazione è un vantaggio e non uno svantaggio. Un esempio per tutti:! in un caso di malasanità non è più giusto che sia chiamato a dirimere questa controversia un medico legale mediatore professionale o meglio ancora in caso di una lite successorie non pensate che sia più che giusto che chiamato a dirimere la questione sia un ingegnere-mediatoreprofessionale? In merito ai neolaureati, continua Pecoraro, è un diritto previsto dalla legge sulla mediazione che un giovane dopo un percorso formativo con ente formativo, accreditato presso il ministero di giustizia, asseverato da un responsabile scientifico di chiara fama iscritto all'albo tenuto presso il medesimo ministero, accertatene le capacità attitudinali da parte del responsabile dell'organismo non possa essere chiamato a dirimere la controversie oppure dovrebbe continuare a fare il portaborse a titolo gratuito.

Ufficiostampa- anpar

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