“I nuovi tempi determinano nuove sfide e le nuove occasioni di ricchezza impongono nuove scelte e diversa distribuzione dei ruoli”. La relazione annuale della Dna, relativamente alla criminalità organizzata pugliese, evidenzia come “emerge un sistema mafioso policentrico e destrutturato”, in cui la cosiddetta ‘quarta mafia’ “non è un’associazione unitaria ma un insieme di gruppi criminali distinti, che agisce con metodi mafiosi e persegue finalità mafiose”.
La Direzione nazionale antimafia sottolinea che “accanto ai tradizionali business illeciti come droga, estorsioni e usura, immigrazione clandestina, prostituzione, contrabbando, rapine, emergono interessi sempre più spiccati verso nuovi mercati, con il coinvolgimento dei cosiddetti ‘colletti bianchi’, il reinvestimento e il riciclaggio dei proventi illeciti, l’acquisizione di spazi sempre più ampi nell’economia legale”.
Il territorio, specie il distretto barese, viene “aggredito da una serie di mafie transnazionali attirate dai traffici maggiormente remunerativi” ma dà anche “vita a potenti alleanze con i più aggressivi gruppi criminali dell’area balcanica, vere e proprie holding transnazionali in grado di interloquire, specie con riguardo ai traffici di sostanze stupefacenti, con i principali fornitori di droghe: gli albanesi e i serbo-montenegrini costituiscono i partner privilegiati dalla mafia locale per realizzare gli affari nel territorio dando vita a traffici di stupefacenti di dimensioni europee”.(m.zol)http://www.narcomafie.it:80/2011/03/16/attenzione-alla-quarta-mafia/