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CERCATE FRUTTA !!! Alla ricerca della propria metà 

di Alejandra Daguerre

… “All'inizio dei tempi l'uomo è stato quasi perfetto; aveva tre generi: maschio, femmina e androgino, tutti con quattro gambe, quattro braccia, due teste e due sessi … ERANO SFERICI COME LE ARANCE… La loro vanità e l'arroganza, la potenza e perfezione, li ha portati a paragonarsi e a ribellarsi agli dei, ritenendo che fossero simili. Poi Zeus ha dato loro una punizione tagliandoli a metà, ogni metà con vita propria… Le metà di questi “esseri”, ebbero un destino triste ed errabondo, errante, sempre alla ricerca dell'altra metà “…
Il Banchetto, Platone (380 a.C.)

Si dice che al di là del concetto romantico di ricerca della “nostra altra metà”, abbiamo la memoria (forse inconscia) di quella perfetta unità che abbiano avuto una volta, e poi abbiamo perso; siamo quindi – in qualche modo – condannati a cercare la completezza desiderata, per finalmente sentirci forti e quasi perfetti.

Sinceramente mi rifiuto di pensare che l'amore sia nato da una mancanza. Sarà effettivamente il senso di ciò che ci manca, il motivo di questa ricerca? Sarà l’amore la spinta dell’eterna ricerca della “mezza-arancia”? o della famosa “dolce-metà?

Il compito è difficile e laborioso. Un giorno, facendo una passeggiata con la mia metà, ho creduto di trovare la mia mezza-arancia. Era un bell'uomo, impostato correttamente, di schiacciante presenza, che presto mi ha fatto vedere che sapeva tutto; conosceva tutto e tutti…e molto di più!!! Fondamentalmente, sapeva tutto delle donne. Come si dice in Argentina, era una persona di troppo mondo, un “uomo banana”.

Arancia-banana, banana-arancia. Potrebbe essere una buona combinazione,
una sorta di vitaminico amore tropicale; ma se si guarda dal punto di vista del desiderio di unità perduta, non c'è nulla da prendere in considerazione…niente da fare…

Un altro giorno, e direi fuori stagione – questione che ha richiamato la mia attenzione – ho incontrato alcuni dolci baci da albicocca. Le sue parole erano miele, spostando la sua cavalleria gentile, un dandy nel mezzo del deserto.

Arancia-albicocca, albicocca-arancia. Amore di gusti esotici e baci di miele. Non saprei come spiegarlo, ma nella ricerca della perfezione era un qualcosa che mi dava fastidio…Ancora non so se fosse il guscio o il seme…..

Tempo dopo, sembrava un incontro con la semplicità: un uomo robusto, puro. Il caso tipico di un uomo che dà il corpo al lavoro e non sopporta nessuno dei pensieri del labirinto femminile. Un giorno, cercando di terminare una conversazione, lui ha detto: “sono così, come una testa di zucca”!

Arancia-zucca, zucca-arancia. Amore tra incompatibili e senza scarabocchi, solo per i casi di emergenza, senza troppi giri, e ovviamente lontano dalla sognata perfezione di completezza …

Passata per tale circostanza, e già un po' incredula circa il concetto di mezza-arancia, sono andata verso l’intellettuale. Qui il rapporto è stato “iper-razionale”, con poco spazio per la spontaneità e l'umorismo, a volte tanto acido che sembrava un vero colpo alla corretta stupidità.

Arancia-limone, limone-arancia. Amore superdotato di processi, un amore per scalare le più alte percentuali della gamma intellettuale, ma dove un divario minimo potrebbe essere una catastrofe del rapporto. Un collegamento citrico agghiacciante…

Un’altra volta mi resi conto – con la terapia psicologica – che quando ho trovato nella vita la dolce metà “mezza arancia”, abbastanza compatibile con gusti e preferenze simili, sono diventata in una “piccola fragola”. Giocando come una bella bambina, con caratteristiche infantili: succosa, colorata e desiderata. Alla signora fragola non piace il mix, non le piace tutto mescolato; in nessun modo vuole perdere il suo ruolo di protagonista, molto meno vuole perdere i suoi coloranti che fanno la differenza. Credo che la fragola voglia essere sola!

Arancia-fragola, fragola-arancia. Ricca combinazione, attraente per l'estate, sognata per bere in un ambiente caraibico; ma se non mettete lo zucchero in tempo e se non si ripetono (spesso) i benefici, può essere irritante ….

Come si può vedere, da prima di Cristo, l'amore è stato oggetto di discussione e ancora oggi si continua a discutere la questione. C'è veramente l'altra metà? O tutti noi operiamo con un’impegnativa e crudele fantasia della perfetta unità di coppia, che ci lascia molto frustrati?

La verità è che noi dobbiamo ripensare quello che è il motore di ricerca di ciascuno. Forse questo è un aneddotico modo di mostrare le nostre scelte, ma in realtà noi tutti soffriamo e desideriamo con ansia il grande amore.

Succede a tutti …capita a tutti noi… A coloro che cercano, a quelli che si trovano, a quelli che lavorano per la perfetta unità, a quelli che hanno deciso di non cercare, a coloro che rifiutano di mescolare e poi magari mescolano per un breve tempo … comunque…

Che bello sarebbe se tutti noi vicendevolmente ci incoraggiassimo a vivere…a vivere con amore! E che in questa grande insalata – la famosa macedonia di frutta della vita – imparassimo a prendere gusto per ogni combinazione…

alejandradaguerre@gmail.com

Alejandra Daguerre è nata a Buenos Aires, dove vive e lavora. Laureatasi in Psicologia nel 1990 all’Università del Salvador nella capitale argentina, ha dapprima lavorato nella Fondazione Argentina per la Lotta contro il Mal di Chagas, nel dipartimento di Psicologia, poi per tre anni presso il Ministero del Lavoro e della Sicurezza sociale (interviste di preselezione, programmi di reinserimento lavorativo e tecniche di selezione del personale), poi dal 1994 al 1999 nella selezione del personale per l’Università di Buenos Aires. Dal 2003 al 2009 ha lavorato presso l’Istituto di Estetica e Riabilitazione Fisica “Fisiocorp”, dipartimento di Psicologia, nel trattamento psicologico di pazienti con malattie croniche e pazienti in riabilitazione fisica a lungo termine. Dal 1991 opera in attività libero-professionale nel campo della Psicologia clinica per adolescente e adulti, con metodiche di psicoanalisi e con ricorso all’arte- terapia e terapia occupazionale, utilizzando il contributo dell'arte come elemento di catarsi terapeutica.

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