Fischi a Berlusconi: dal predellino di “Piazza San Babila” a “Piazzale Loreto”!

Metaforicamente parlando, naturalmente.
Negli ultimi giorni le piazze per Berlusconi sono diventate un incubo. Ovunque sia comparso, anche nella ricorrenza dell’Unità d’Italia, seppure al seguito di Napolitano, è stato infatti accolto da fischi e contestazioni.

Al termine della celebrazione a Santa Maria degli Angeli, è stato addirittura costretto a lasciare la chiesa utilizzando un'uscita secondaria, per non esporsi ulteriormente alla folla che, al suo arrivo, aveva inveito contro di lui.Gli scandali sessuali, i ribaltoni falliti e il conflitto quotidiano tra i poteri dello Stato (governo. cioè lui, contro il Presidente della Repubblica, il Parlamento, la Corte Costituzionale e i giudici) hanno lasciato un segno, anche istituzionale, profondo.
Come appare lontana la giornata in cui saliva sul predellino della Mercedes per annunciare la nascita del Pdl e prometteva per l’ennesima volta a tutti una stagione di successi, di lavoro, di soldi!
I dittatorelli o presunti tali hanno alcune caratteristiche in comune, la prima delle quali è che si circondano di “yesman” (signorsì!) che li tengono al di fuori della realtà, poiché il confronto con essa sarebbe impietoso per il “monarca”, ma soprattutto per loro, che sarebbero spazzati via in un colpo solo, perché la loro unica virtù è proprio la totale sottomissione al “capo”.
I vari Cicchitto, Bondi, Alfano, Gasparri, Romani, Gelmini, Santanché, Capezzone, si rivelano sempre più cortigiani e cadranno fragorosamente insieme al loro “reuccio”.
Per questo pur di essere accondiscendenti al “novello fuerher” evocano il ricorso alla piazza per attaccare i giudici pur di sfuggire ai processi. Ciò che innammissibile dal parte del capo di un governo.
La verità è che coloro che giocano a fare i dittatori-macchietta, e si comportano come se per loro la legge non dovesse valere, finiscono sempre in modo inglorioso la loro carriera. E se per quelli che si sono macchiati di crimini contro l’umanità c’è la morte (come per Mussolini, piuttosto che Ceausescu) e l’oltraggio anche dopo la morte (appunto piazzale Loreto), per altri l'oltraggio si presenta sotto forme diverse, come ad esempio a Largo Febo per Craxi con il lancio delle monetine. Chissà la forma che la sorte riserverà a Silvio: forse di essere inseguito da un corteo di dimostranti che sventolano bandiere rosse!
“Da piazze osannanti a piazze fischianti”: questa è la fine di chi infiamma il popolo con promesse che poi non mantiene. Si chiami Mussolini, Craxi o Berlusconi.

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