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Crisi delle Ferrovie della Calabria. I deputati Laratta, Marini, Oliverio chiamano in causa il Governo.

La situazione delle Ferrovie della Calabria, è causa di profonda preoccupazione fra i dipendenti e fra gli utenti. Tutti gli impegni precedenti di Governo e Regione Calabria sono stati disattesi.

Il Governo non si rende conto che:
l’inspiegabile ed inaccettabile ritardo nel definire la questione dell’integrazione delle risorse trasferite per il periodo 2001-2007 ha contribuito al determinarsi della situazione di grave criticità finanziaria di Ferrovie della Calabria;
lo stesso Ministero ha sempre approvato i bilanci della società senza dimostrare di aver posto in essere ogni idonea iniziativa a livello istituzionale nei confronti della Regione affinchè la stessa avesse adempiuto sia agli obblighi nei confronti di Ferrovie della Calabria sia alla completa attuazione dell’Accordo di Programma Stato/Regione attraverso l’acquisizione delle quote societarie;
Che pertanto le responsabilità del Ministero, nella qualità di proprietario della società, non esonerano lo stesso dall’obbligo di ricercare soluzioni, anche di concerto con la Regione, per uscire dall’attuale crisi finanziaria onde evitare anche di incorrere nei rischi delle responsabilità proprie del socio pubblico in una società di capitale uninominale.

I DEPUTATI LARATTA, MARINI E OLIVERIO HANNO CHIESTO al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti :

Quali investimenti sono stati programmati e quali risorse sono state destinate al Piano degli interventi per l’ammodernamento e messa a norma delle infrastrutture ferroviarie di Ferrovie della Calabria srl di cui al citato D.M. 4383/Fs del 10 marzo 2004 specificandone anche i tempi previsti per il completamento.
Quali sono i tempi per l’effettiva erogazione alla Regione Calabria delle somme rivenienti dal maggior fabbisogno certificato dal Comitato di verifica e di monitoraggio per il periodo 2002 -2007.
Quali iniziative sono state assunte per evitare che la situazione finanziaria precaria possa avere ripercussioni, sia sui livelli dei servizi che sui livelli occupazionali, in una Regione già problematica come la Calabria.

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