Corriere della Sera 18 marzo 2011. La tragedia dei bimbi

Io penso a bambini del Giappone. Penso ai bambini che sono scampati alla furia dello tsunami, ma che non scamperanno alla ottusità degli adulti. Penso ai bambini che si ammaleranno di tumori alla tiroide, di leucemia, a causa delle radiazioni. Penso ai bambini che, secondo quanto riferiscono gli scienziati, sono i più esposti. Ai bambini che non hanno colpe, che non hanno deciso di costruire centrali nucleari, che non possono raccogliere firme, che non possono andare in piazza a protestare, che non si recano alle urne a scegliere chi deciderà il loro futuro. Penso a tutti i bambini del mondo. Ai bambini che avremmo il dovere di amare e di proteggere, ai bambini per i quali dovremmo essere disposti a sacrificare anche la vita. Ai bambini ai quali consegniamo invece un mondo guasto, corrotto, malato. Penso ai bambini, e penso a coloro i quali ai bambini non pensano. O che forse, chissà, ci pensano, ma non gliene frega niente.
Francesca Ribeiro

P.S. Il Corriere della Sera, per delicatezza verso i suoi lettori, ha sostituito “non gliene frega niente” con: “non gliene importa niente”. Il verbo, però, è stato da me scelto apposta, giacché meglio si adatta alle persone che guastano il mondo.

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