di Massimo Donadi
“Non sarà una nuova Chernobyl” dicono le autorità giapponesi. Speriamo. Tutto il mondo se lo augura perché un disastro nucleare di quelle proporzioni avrebbe conseguenze drammatiche per tutto il pianeta. Il governo nipponico ed i vertici della Tepco, la società che gestisce gli impianti nucleari di Fukushima, cercano di tranquillizzare la popolazione. Intanto, però, la flotta statunitense che doveva portare aiuti si allontana dalle coste perché i livelli di radioattività sono alti. E il ministro dell’industria francese Eric Besson parla di possibile tragedia. Il mondo si ritrova oggi a fare i conti con l’incubo nucleare, come ai tempi della guerra fredda, quando più volte Usa e Urss si trovarono sull’orlo del conflitto atomico. Altri tempi, stessa paura. Il sisma in Giappone non è, purtroppo, un caso isolato. Questa una lista degli incidenti più seri verificatisi sinora. Almeno di quelli noti:
– 12 dicembre 1952: Chalk River di Ottawa, Canada. Il primo incidente nucleare serio a un reattore, con la parziale fusione del nucleo, che tuttavia non causa vittime.
– 30 settembre 1957: Mayak, Monti Urali (ex-URSS). E' il secondo incidente piu' grave nella storia, causa 200 morti e contamina 90 km quadrati. 10mila persone vengono evacuate mentre migliaia di km quadrati sono esposti alle radiazioni.
– 28 marzo 1979: Three Mile Island ad Harrisburg, in Pennsyilvania. E' il piu' grave avvenuto negli Stati Uniti. Il surriscaldamento di un reattore provoca la parziale fusione del nucleo e la creazione di una nube radioattiva di 30 km quadrati: migliaia di abitanti vengono evacuati.
– 8 marzo 1981: Tsuruga, Giappone. Una fuga di residui radioattivi contamina 280 persone, ma la notizia viene resa nota dalle autorita' sei settimane dopo.
– 26 aprile 1986: Chernobyl, Ucraina. Il surriscaldamento provoca la fusione del nucleo del reattore e l'esplosione del contenimento. Si forma un nube radioattiva che investe l'area raggiungendo l'Europa. Centinaia di migliaia di persone vengono esposte a radiazioni ed evacuate dai territori contaminati. Ancora oggi non e' conosciuto l'esatto numero dei morti. L'ONU stima una cifra di 9.000 morti di cancro: per Greenpeace il cancro e altre malattie causate dalle radiazioni avrebbero ucciso, nel corso degli anni, almeno 200.000 persone.
– 30 settembre 1999: Tokaimura, Giappone. Una fuga di uranio dalla centrale provoca la morte di due operai e la contaminazione di altre 438 persone.
– 9 agosto 2004: Mihama, Giappone. Una fuga di vapore ad alta pressione nella sala delle turbine del reattore provoca la morte di 5 operai, altri sette lavoratori vengono ricoverati in gravissime condizioni.
– 16 luglio 2007: Kashiwazaki, Giappone. La centrale viene chiusa in seguito ai danneggiamenti provocati da un terremoto.
– 23 luglio 2008, Tricastin, Francia. Contaminati 100 operai, irradiati da cobalto 58 a causa di una perdita del reattore numero 4.
Questi sono i fatti. Dopo Fukushima, sarebbe il caso che la politica italiana si occupasse, tra un processo e l’altro di Berlusconi, anche di altre cose, magari serie. Tra un po’ ci saranno i referendum, tra cui quello sul nucleare. Ma ancora non se ne parla, i media di regime oscurano l’appuntamento. Si deve aprire un dibattito serio sul piano nucleare del governo e la campagna d’informazione per il referendum deve essere ampia e seria. Qualcuno ci dovrà spiegare quali sono le garanzie di sicurezza per le centrali nucleari in un paese a forte rischio sismico come l’Italia, dove queste centrali saranno realizzate, a quali costi, come si pensa di smaltire le scorie (questo lo sappiamo: in nessun modo perché non esiste ancora soluzione). Al posto della solita soffocante cappa di silenzio è necessario parlare, e molto, dell’argomento, perché è in gioco il futuro dell’Italia.