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Noi siamo da secoli calpesti, derisi perché non siam Popolo perché siam divisi ( Goffredo Mameli)

Ahime’ dopo 150 anni le parole di Mameli risuonono del tutto familiari. Siamo sicuri che domani 17 marzo 2011, e nein giorni successivi festeggeremo i 150 anni dell’ Unita’ d’ Italia e non un processo ancora in corso, lontano anni luce dalle parole:” Noi siamo da secoli calpesti derisi come Popolo?” Faccio presente che storicamente l’ Unita’ d’ Italia e’ iniziata, con la presa di porta Pia e Roma Capitale, 1 Luglio 1871, 140 anni. Qualcuno lo dica ai nostri parlamentari!!!

Considerando che:”La forma repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale [art. 139]” “Vorrei” esplicare se mi e’ concesso quali sono i principi repubblicani ed articoli della Costituzione che non andrebbero mai messi in discussione, per una reale Unita’ d’ Italia. Si tratta ovviamente dei primi dodici “Pricipi fondamentali”.e in particolar modo la Repubblica democratica, fondata sul lavoro e sovranita’ popolare [Art 1], (2) Il Principio Solidarista: “ La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.[art.2] (3) Principio d’ Uguaglianza ( niente a che vedere con comunismo):” Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.[ comma 1] È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e la uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese [comma 2] (art.3) Mai confondere il primo comma con il secondo, il primo e’ generico e andrebbe rispettato da tutti i cittadini con coscienza e spirito unitario. Il secondo ahime’ e’ riservato al legislatore che dovrebbe rispettarlo con onore e disciplina ( ma va’!) [art 54] (4) Pricipio laborista:” La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.[comma 1] Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, una attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.[comma 2].(art.4) Nemmeno qui vanno confusi. Il primo e’ per adempiere al primo comma dell’ articolo 1 comma 1. Il secondo riguarda sempre il legislatore e la sua capicita’ nel creare lavoro a sufficienza per i cittadini ( bonta’ loro) Ultimo e non per importanza,( non vorrei stancare i miei 23 lettori) il Principio atonomista: “ La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento [art. 5] Un solo comma indivisibile, che andrebbe letto insieme all articolo 139. Badate bene che decentramento non significa Federalismo o forma federale dello Stato. Decentramento significa principalmente devolvere parte delle tasse ad enti locali piu’ vicino ai cittadini, sia territorialmente, sia socialmente, ossia i Comuni. Per importanza di competenze e ordine degli enti inutili da abolire vengono in primis le Regioni, che in quasi 40 anni sono state vespaio di mangiatoie elettorali e pandani di corruzioni politiche e amministative. In ultimo tralasciando pe frmotivi di spazio e tempo, arriviamo all’ articolo 12, cari amici:” La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni” La nostra bandiera insieme all’ Inno del povero (giovane) Mameli, rapprentano il vero spirito dell’ Unita’ d’ Italia. Guai a quel italiano che ne parla male, rifrasando una frase di due mila anni fa di un altro rivoluzionario, farebbe meglio a legarsi una macina al collo e buttarsi nel fiume Po. Approposito di tricolre, consiglirei al popolo del Nord che vive al primo piano di esporlo al piano superiore, si aggire un imbecille padano che potrebbe farne un uso indegno ( mi scuso per la lunghezza dell’ articolo di solito sono molto piu’ sintetico) Io la mia Unita’ d’ Italia la festeggio cosi’, senza canti e senza bandiere, con spirito costituzionale!!!

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