Nucleare: per Di Pietro meglio le fonti alternative

Frattini: “Dibattito riaperto nel modo sbagliato”

Il pericolo di disastro nucleare determinato in alcune centrali giapponesi dal terremoto verificatosi al largo delle coste della Terra del Sol Levante ha dato vigore alle polemiche sul piano di utilizzo di quella energia in Italia. Per il leader della Idv, Antonio Di Pietro, “sono le fonti alternative la giusta risposta”. Mentre la Cgil non condivide il piano sul nucleare ma non darà indicazioni di voto per il referendum”. Secondo Emma Bonino, invece, “il nucleare costa e non conviene”. Mentre per il ministro per gli Affari Esteri Frattini la fobia del nucleare ha riaperto il dibattito nel nostro paese in modo sbagliato.Di Pietro: “Voterò contro” – “Quello al nucleare – spiega Di Pietro – è un no che deriva dall'evoluzione tecnologica dell'energia eolica, solare, geotermica, delle biomasse. E' una falsa verità anche dire che col nucleare si risparmia, visto che non abbiamo in Italia un grammo di uranio o plutonio”. Al referendum, nell'87, “votai contro il nucleare. Oggi ne sono convinto più che mai perché non solo resta il pericolo, ma, appunto, ci sono sistemi alternativi più puliti, sicuri ed economici”. Ora il referendum sul nucleare potrebbe 'trascinare' il quorum anche di quello contro il legittimo impedimento: “Quello che io chiedo è che i partiti facciano i preti e non gli spretati. Il fedele ha tutto il diritto di andare o non andare in chiesa, ma sarebbe una violazione quella di un prete che invitasse a non andare a messa. Rispetto chi è per il nucleare, ma trovo biasimevole il politico che invita a non andare a votare, e quel ministro che trucca le carte rendendo difficile l'esercizio di voto: perché il referendum non lo si fa il 15 maggio con le amministrative, o al limite il 29, e invece si buttano 300 milioni di euro? Questo sì è sciacallaggio”.Frattini: “Dibattito riaperto nel modo sbagliato” – L'allarme sulle centrali nucleari giapponesi danneggiate dal terremoto ha “riaperto il dibattito in Italia e nel modo, come sempre sbagliato, che nasce dal momento emozionale dell'incidente, senza riflettere su cose assolutamente evidenti”. E' quanto ha sottolineato il ministro degli Esteri, Franco Frattini, alla Farnesina. “Noi stiamo parlando – ha continuato – di un Paese con un rischio sismico elevatissimo, di centrali nucleari che hanno un'età di alcuni decenni e quindi non sono dell'ultima generazione, e che malgrado un disastro di magnitudo 9 della scala Richter, non sono esplose”. Secondo il titolare della Farnesina “l'Italia non è un Paese paragonabile al Giappone per intensità sismica. Ed è chiaro che nessuno ha mai immaginato di fare una centrale nucleare in Italia in zona sismica”.La Cgil è contro il piano ma non darà indicazioni di voto – La Cgil non condivide il piano per il nucleare presentato dal Governo, ma non darà indicazioni di voto per il referendum sull'argomento promosso dall'Idv previsto a giugno. Lo ha detto oggi il numero uno della Cgil, Susanna Camusso, a margine dell'attivo nazionale della Filcams-Cgil a Milano, anche alla luce della situazione di emergenza delle centrali nucleari in Giappone dopo il terribile terremoto seguito dallo tsunami. “Non abbiamo condiviso e non condividiamo il piano sul nucleare presentato dal Governo. Invece, sul merito del referendum non diamo indicazioni di voto”, ha dichiarato Camusso.Bonino: “Il nucleare costa e non conviene” – Il nucleare costa e non conviene. Lo ha detto Emma Bonino, vice presidente del Senato, a Radio radicale. “Investire 30 miliardi di euro pubblici per ottenere il 4% di consumo finale di energia tra vent'anni non ha senso economico, in assenza di qualunque quadro complessivo di bisogno energetico nel nostro Paese. Il nucleare dà solo energia elettrica, che in Italia fra quella già installata e quella programmata supera già ampiamente il fabbisogno del Paese”, ha detto. “E' bene che nel dramma di quel che succede in Giappone si arrivi ad una discussione più seria anche sulle questioni energetiche – ha spiegato Bonino – Nel nostro Paese manca un piano energetico, e persino la definizione dei siti per le centrali nucleari. Alle recenti elezioni regionali nessuna delle regioni, anche quelle dove ha vinto il centrodestra, si è detta disponibile ad ospitare centrali. Il problema è che nessuno degli elementi che supporterebbero una seria politica energetica è contemplata”.Renzi: “Inutile discuterne ancora” – Sul nucleare l'Italia ha perso il treno ed è inutile discuterne ora. Lo ha dice Matteo Renzi, sindaco di Firenze, a Rtl 102,5. “Io credo – spiega – che discutere adesso del nucleare sia una follia. L`Italia ha perso il treno del nucleare nell` 87 quando ha deciso di chiudere con il referendum ogni tipo di possibilità e quindi credo che ripartire adesso con il nucleare, al di là dei facili slogan ideologici, sia molto difficile. Dal punto di vista della sicurezza, io sono molto preoccupato in generale, perché se ci sono le centrali nucleari in Francia non è che le eventuali problematiche di una centrale nucleare si fermino alla frontiera e presentino il passaporto”. 14 marzo 2011Redazione Tiscali

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