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BERLUSCONI: Fassino e’ il simbolo della vecchia politica. A Torino Coppola sindaco

“Dopo la Regione Piemonte, conquistata lo scorso anno, dobbiamo conquistare il Comune: a Torino e’ giunta l’ora di cambiare e dare un forte segnale di discontinuita’ con le giunte di sinistra che si sono succedute in questi anni”. Lo ha affermato il presidente Berlusconi in una telefonata alla convention con la quale il Pdl ha presentato Michele Coppola quale proprio candidato sindaco del capoluogo piemontese.

“Il centrosinistra – ha sottolineato Berlusconi – ha trovato questo candidato, Piero Fassino, che rappresenta il nuovo che avanza ma che in effetti e’ uno di quei protagonisti di quella vecchia politica conservatrice del Pci che e’ un partito davvero conservatore che dice di no a tutte le riforme che abbiamo fatto. Dalla parte di Fassino ci sono tutti i conservatori; da noi invece c’e’ la citta’ vera, gli artigiani, i piccoli imprenditori. Mi sembra che Michele Coppola e’ un candidato assolutamente in grado di reggere il confronto con Fassino. Credo che Michele ce la possa fare e bene”.

Al nostro giovane candidato (ha 37 anni, per 11 anni consigliere comunale e ora assessore regionale alla Cultura nella giunta guidata da Roberto Cota) Silvio Berlusconi ha dato anche un consiglio concreto. “Metti giu’ un elenco di 100 cose concrete da fare o da avviare nei primi 100 giorni da sindaco. Presenta – ha suggerito Berlusconi – un impegno di lavoro su 100 situazioni che non vanno. Presentati ai cittadini con una specie di contratto impegnativo in cui garantirai a tutti che nei primi 100 giorni alcune di quelle cose le farai e altre le avvierai. Anche a Torino e’ possibile avere un governo del fare, come c’e’ in Italia, con un sindaco che mantiene le promesse”. Lo stesso Coppola in precedenza aveva espresso la volonta’ di presentarsi in campagna elettorale “con la formula 10 per 10: 10 impegni, concreti e certi per ciascuno dei 10 quartieri di Torino. Un programma – ha sottolineato – chiaro, concreto, certo, che parta dalla certezza di un debito enorme del Comune, dalle risorse reali che abbiamo a disposizione e dalle condizioni in cui saremo chiamati ad operare”.

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