Il prezzo della benzina è ai massimi storici con il barile di greggio a 105 dollari, ma il precedente picco fu con una quotazione del greggio a 147 dollari al barile. D'accordo che oggi l'euro è più basso di allora nel confronti del biglietto verde, ma il prezzo non si giustifica se non anche con un buon affare per i petrolieri che – tra l'altro – di solito si assicurano le scorte con prezzi bloccati mesi prima.
Il governo sembra incapace di intervenire sulle lobby petrolifere, così come avviene con le assicurazioni, le banche, le autostrade.
Non mi piace questo atteggiamento di retroguardia soprattutto quando è poco giustificato. Il favore sull'anatocismo infilato nel decreto “milleproroghe” con voto di fiducia -a solo vantaggio degli istituti di credito e penalizzando migliaia di imprese produttive in lite da anni con le banche dopo aver ingiustamente pagato gli interessi sugli interessi – è uno schiaffo a tanti nostri elettori. Caro Cavaliere: si impone più fermezza, più decisione contro i “poteri forti” e conseguenti scelte di fondo a favore delle imprese (soprattutto quelle medio-piccole) e al mondo delle partite IVA.
