Il Crocifisso e la frazione del pane

Alla domanda: “Vuoi una legge che imponga la presenza del crocifisso negli uffici pubblici?”, senza dubbio Gesù risponderebbe negativamente. Il verbo “imporre”, infatti, è estraneo al Vangelo. Il Signore propone, non impone. Ma se la stessa domanda fosse rivolta agli apostoli? La risposta sarebbe identica a quella del loro maestro, sia perché il Decalogo proibiva di fare “scultura e alcuna immagine né di quello che è su nel cielo, né di quello che è quaggiù sulla terra” (cf Es 20,4), sia perché, se i discepoli avessero voluto raffigurare il Signore, non avrebbero mai scelto il momento terribile della sua agonia e della sua morte, giacché il ricordo della flagellazione e della crocifissione suscitava in loro vivo ribrezzo. Infatti, i due gravissimi atti con cui si conclude il processo a Gesù, sono appena accennati dagli evangelisti. Chi avrebbe il coraggio di ricordare una persona cara, raffigurandola nei momenti della morte? Perché non il ricordo dei momenti più belli della sua vita? Uno di questi per gli apostoli fu certamente la frazione del pane. Il pane spezzato sull'erba verde, il pane spezzato durante la cena, il pane spezzato sulla strada di Emmaus. Gesù stesso indicò il simbolo per riconoscerlo, per ricordarlo. Ma così va il mondo.

Renato Pierri

Lascia un commento

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy