8 marzo – Giornata internazionale della donna

L’8 marzo è la “Giornata internazionale della donna”, comunemente chiamata “Festa della Donna”, una festività internazionale che si celebra in tutto il mondo per ricordare da una parte le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne dall’altra per non dimenticare le discriminazioni e le violenze cui esse sono tuttora soggette in molte parti del mondo.

Per i diritti della donna il 2011 è un anno particolarmente significativo, perché coincide con la centesima “Giornata internazionale della donna”. Per l’occasione il Parlamento europeo organizza, nelle sue sedi principali e in tutti i paesi membri, manifestazioni e conferenze sul “Ruolo delle donne nella leadership politica e nell'Unione europea”, mettendo così in evidenza che uno dei fondamenti della democrazia consiste nell’essere uguali davanti alla legge senza discriminazioni di genere e nell’avere quindi, donne e uomini, le stesse possibilità di accesso al potere decisionale.

In occasione del Centesimo anniversario della festa della Donna, che ha luogo durante la sessione plenaria di Strasburgo, il Parlamento europeo voterà due risoluzioni della “Commissione per i diritti delle donne e l'uguaglianza di genere”.

La prima, sulla parità tra donne e uomini nell'Unione europea, ha come punti chiave: la necessità di limitare il divario salariale tra le une e gli altri, l'impegno a potenziare il tasso di occupazione femminile e a favorire l'ascesa a posizioni di vertice – politico e aziendale – del maggior numero di donne possibile.

La seconda riguarda gli aspetti della povertà femminile nell'Unione europea, dato che in Europa, su circa 85 milioni di persone, il 17% è rappresentato da donne, che vivono al di sotto della soglia di povertà. Il Parlamento europeo chiede quindi che gli Stati membri integrino il concetto di uguaglianza di genere in modo trasversale in tutte le politiche dell'occupazione, adottando misure specifiche, al fine di: migliorare l'accesso all'occupazione, incrementare la partecipazione sostenibile, promuovere l'avanzamento professionale delle donne, con l’obiettivo finale di abolire – in un futuro sperabilmente prossimo – la segregazione di genere nel mercato del lavoro.

In occasione della “Giornata internazionale della Donna”, il “Centro Regionale di Informazione delle Nazioni Unite” (UNRIC), d’intesa con “UN Women” e altri Uffici di informazione ONU in Europa, lancia su scala europea un concorso sui temi dell’uguaglianza di genere e di tutte le forme di violenza contro donne.

Il concorso rientra nella Campagna promossa dal Segretario Generale delle Nazioni Unite: “UNiTE to end Violence against Women”, lanciata da UNIFEM (Part of UN Women), Fondo delle Nazioni Unite per lo Sviluppo delle Donne, con lo slogan: “No alla Violenza contro le Donne”.

“Unirsi agli sforzi fatti per mettere fine alla violenza è responsabilità di tutti. Governi, imprese private, gruppi della società civile, comunità e singoli cittadini possono dare un contributo essenziale. Uomini e ragazzi devono attivamente incoraggiare, nel segno di una tolleranza zero contro la violenza, il rispetto per le donne. Leader culturali e religiosi possono mandare messaggi chiari sul valore di un mondo che sia privo di violenza contro le donne. (…) Passo dopo passo, possiamo lavorare insieme in vista del giorno in cui tutte le donne vivano libere da violenza e siano in misura di realizzare il proprio pieno potenziale, come agenti di sviluppo in società pacifiche”, ha affermato la Direttrice esecutiva di “UN Women”, Michelle Bachelet.

Usanza tutta italiana è la mimosa (che oltre tutto fiorisce nello stesso periodo della festa) come dono e simbolo in questa Giornata. La scelta della mimosa è stata fatta nel 1946 dalla Unione Donne Italiane (UDI), perché il giallo in generale sprime vitalità, forza e gioia, e in particolare rappresenta il passaggio dalla morte alla vita, e ricorda in tal modo le migliaia di donne che si sono battute perché nascesse un mondo più giusto.

Da sempre ispiratore per il linguaggio dell’arte (Corpo e Spirito, Passione e Sentimento, Amor sacro e Amor profano, Madre e Amante) la Donna è stata rappresentata in tutta la ineguagliabile poliedricità del suo Essere ed è passata nel corso dei secoli da prima Musa ispiratrice ad attiva protagonista sul piano sia della eruzione sia della committenza artistica. Proviamo a domandarci che cosa sarebbe mai l’Arte, privata della sua determinante, condizionante ed assolutamente centrale componente femminile?
Giusto, allora, che il Ministero per i Beni e per le Attività culturali (MiBAC) abbia deciso di celebrare la Festa della Donna offrendo a tutte l’ingresso gratuito in tutti i luoghi statali, come Musei, Aree archeologiche, Biblioteche e Archivi, molti dei quali per l’occasione hanno organizzato mostre, aperture straordinarie, visite guidate ed eventi a tema.

È doveroso ricordare che il Governo italiano, da parte sua, ha dedicato particolare attenzione alle tematiche sui diritti delle donne; e che tra le sue proposte più significative figurano provvedimenti per contrastare la violenza contro le donne e per conciliare il lavoro con la famiglia.
Si pensi al primo “Piano nazionale contro la violenza di genere e lo stalking” che ha preso il via il 17 febbraio u.s. che – attraverso un percorso partecipato – ha inteso coinvolgere tutti i soggetti interessati e prevede specifiche azioni di intervento nei settori socio-culturale, sanitario, economico, legislativo e giudiziario, per assicurare un livello di informazione diffuso ed efficace, garantire una rete tra Centri antiviolenza, strutture pubbliche e private, territori per l’assistenza alle vittime, assicurare lo sviluppo di tutte le professionalità che entrano in contatto con le tematiche della violenza di genere, prevedere una raccolta strutturata di dati e informazioni del fenomeno, potenziare le forme di assistenza e sostegno alle donne vittime di violenza ed ai loro figli; accrescere la protezione delle vittime attraverso un'efficace collaborazione con le Forze dell'Ordine.

O si pensi al “Protocollo d'Intesa” tra Ministro per le Pari Opportunità e il Presidente dell’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria riguardante la comunicazione commerciale con contenuti di genere, che impegna le parti a collaborare per fare in modo che gli operatori di pubblicità adottino modelli di comunicazione commerciale che non contengano immagini o rappresentazioni di violenza contro le donne; che tutelino la dignità della donna, rispettando il principio di pari opportunità e diffondendo valori positivi sulla figura femminile; che rafforzi l'applicazione del divieto di utilizzare l'immagine della donna in modo offensivo o discriminatorio (siglato il 26 gennaio u.s.) un.

Anche sul piano della Salute e a favore delle donne il Governo ha dimostrato particolare solerzia: se da poco, infatti, sono state presentate (10 gennaio u.s.) le “Linee guida sulla gravidanza fisiologica”, il cui enorme valore di riferimento è che, essendo gravidanza e parto processi fisiologici, ogni intervento assistenziale proposto deve avere benefici dimostrati ed essere pienamente accettabile per le donne in gravidanza, già prima aveva varato, per es., le “Linee Guida sulla modalità di utilizzo del farmaco RU 486” (20 luglio 2010), con l'obiettivo di rendere uniformi i livelli di sicurezza nell’impiego del farmaco a livello nazionale attraverso l’adozione di protocolli comuni, prevedendo una esaustiva informazione alla donna sulle tecniche di interruzione volontaria della gravidanza di tipo medico e chirurgico, sui relativi rischi e le possibili complicanze per una scelta libera e consapevole da parte della stessa e conseguentemente definire percorsi assistenziali omogenei; nonché una campagna di comunicazione per le mamme sul tema: “Allattamento al seno”, considerato che le più qualificate organizzazioni internazionali, come l’Unicef e l’Organizzazione mondiale della sanità, ritengono che il latte materno sia il miglior alimento per il bambino, dal punto di vista sia nutrizionale che affettivo (6 maggio 2010).

Non possiamo passar sotto silenzio, infine, che in occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” M. Carfagna ed E. Bonino hannopresentato, a Palazzo Chigi, (25 novembre 2010) la campagna 'END FGM', – Petali di rosa [petalo di rosa è una metafora del clitoride mutilato], promossa in Italia da Aidos e Amnesty International per prevenire le mutilazioni dei genitali femminili e sollecitare l'impegno delle istituzioni europee in occasione dei “16 giorni di mobilitazione sulla violenza contro le donne”.

Ci piace, per concludere, citare un passo, assai denso nella sua sinteticità, del volume “Italiane – Dall’Unità d’Italia alla prima guerra mondiale””, a cura di Eugenia Roccella e Lucetta Scaraffia, edito dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le pari opportunità, Roma, 2004, pp. VIII-IX:

«Le donne hanno contribuito alle battaglie per l’unità d’Italia, spronando e finanziando i combattenti, scrivendo sui giornali, formando i giovani, come madri e come insegnanti, all’amore per la patria.
Hanno dato contributi importanti all’educazione (fondatrici di congregazioni come Frassinetti, Cabrini, Mazzarello, Postorino, educatrici laiche come Pignatelli o Montessori) fondando e dirigendo istituti non solo femminili, elaborando nuove teorie pedagogiche, scrivendo libri per ragazzi e per adulti. Con la loro dedizione e le loro capacità organizzative, hanno colmato per un lungo periodo le lacune dello Stato italiano nel campo educativo e assistenziale, rendendo meno duro – per i ceti disagiati – il passaggio alla modernità.»

Fonte: Governo italiano e Parlamento europeo

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