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Le proposte dei Parlamentari del PD eletti all’estero in occasione del Decreto Milleproroghe

La legge di conversione del Decreto Milleproroghe, blindata la scorsa settimana dall’ennesimo voto di fiducia richiesto dal Governo, per i deputati del PD eletti nella Circoscrizione Estero è stata una nuova occasione per riproporre all’attenzione del Parlamento una serie di questioni disattese dalla maggioranza e che tuttavia sono di grande interesse per le nostre comunità all’estero.
Gli emendamenti presentati in Aula hanno riguardato infatti molteplici problemi aperti: la possibilità per le donne e per i loro discendenti che hanno contratto matrimonio con uno straniero prima del 1° gennaio 1948 di chiedere il riconoscimento di cittadinanza anche per via amministrativa (Bucchino); la reintegrazione delle risorse destinate agli uffici consolari di seconda categoria, che negli ultimi anni hanno subito una decurtazione di circa il 50% (Bucchino); il sostegno all’integrazione delle donne migranti in Italia e all’estero (Fedi); l’anticipazione di un anno della proroga delle elezioni di COMITES e CGIE in modo da poter procedere entro il 2011 al rinnovo, diventato ormai improcrastinabile (Garavini); il recupero di risorse da destinare alla sospensione del piano di “razionalizzazione” dei consolati e quindi la sopravvivenza dei consolati chiusi o passibili di chiusura (Garavini); la possibilità di un cambio volontario di sede per il personale docente e amministrativo operante nelle scuole italiane all’estero e la regolamentazione dei tempi di attesa per un nuovo reinvio all’estero dopo il primo rientro in Italia (Narducci); la riapertura dei termini per la presentazione delle domande di cittadinanza da parte degli abitanti dei territori dell’ex impero austroungarico, termine scaduto il 31-12-2010 (Porta); l’estensione del sostegno previsto per alcune emittenti radiotelevisive locali anche a quelle che operano a beneficio delle comunità italiane (Porta). La decisione del Governo di apporre la fiducia al provvedimento ha determinato a termine di regolamento la caduta di tutti gli emendamenti ed ha confermato anche per questa strada il disimpegno di Governo e maggioranza per le sorti degli italiani all’estero.
Una sorte più articolata è toccata agli ordini del giorno presentati n4ella stessa occasione dai deputati del PD della Circoscrizione Estero. Sono stati accolti, infatti, quello presentato dall’on. Farina che invitava il Governo a reintegrare i fondi per gli istituti di cultura onde evitare la chiusura di alcuni di essi; quello presentato dall’on. Fedi sull’estensione agli italiani all’estero delle detrazioni fiscali per carichi di famiglia; quello presentato dall’on. Narducci mirante a chiedere al Governo l’emanazione di un regolamento attuativo della proroga del servizio del personale scolastico in servizio all’estero e la definizione dei termini di attesa per una nuova destinazione dopo il primo mandato; quello presentato dall’on. Porta che invitava il Governo a reintegrare i fondi per l’assistenza diretta e indiretta per i nostri connazionali all’estero che si trovino in accertate condizioni di bisogno. Con cavilli di ordine puramente formale sono stati invece dichiarati inammissibili gli ordini del giorno dell’on. Bucchino sulle modifiche procedurali per consentire alle donne di chiedere il riconoscimento di cittadinanza per via amministrativa dopo il matrimonio con uno straniero e quello dell’on. Garavini contenente la richiesta di sospensione del piano di chiusura dei consolati e per una diversa valutazione delle decisioni relative, in particolare, alle strutture di Amburgo, Liegi e Lille.
Queste le proposte dei parlamentari del PD eletti nella Circoscrizione Estero. E quelle degli altri parlamentari eletti nella stessa Circoscrizione? Non pervenute.
Naturalmente, anche sugli ordini del giorno è necessario fare chiarezza. E’ positivo che il Governo ne abbia accolti alcuni che trattavano, come si è visto, materie di non lieve interesse. E’ da verificare, tuttavia, la reale volontà dell’esecutivo di dare ad essi effettiva attuazione, evitando la reiterata e cinica abitudine di assumere a parole alcuni impegni che ci si riserva poi di disattendere, come è sistematicamente accaduto finora.

Bucchino, Farina, Fedi, Garavini, Narducci, Porta.

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