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L’Italia è fanalino di coda nel fund raising politico. I Partiti raccolgono e gestiscono le donazioni con poca chiarezza. Lunedì la presentazione dello studio

Il 7 marzo, alle 10 e 30, presso la sede della Fondazione Valenzi nel Maschio Angioino a Napoli, sarà presentata la “Ricerca comparativa sul fund e people raising per la politica”

In Italia solo il 44% dei Partiti utilizza tecniche di fund raising per raccogliere fondi. In USA e Gran Brretagna tutti i partiti raccolgono fondi da sostenitori privati e aziende. Solo il 25% dei Partiti italiani raccoglie i dati dei propri donatori, negli USA lo fa il 67% dei partiti. In Italia, solo il 10% dei Partiti utilizza tutte le tecniche di fund raising per raccogliere donazioni. Questi alcuni dei dati chiave che emergono dal primo rapporto sul fund raising e people per i Partiti e Movimenti politici realizzato dal Centro Studi sul Non Profit e dalla Fondazione Valenzi.

Il rapporto sarà presentato lunedì 7 marzo alle 10 e 30 a Napoli nella sede della Fondazione Valenzi al Maschio Angioino. L'incontro, coordinato dal segretario generale della Fondazione Valenzi Roberto Race, si aprirà con i saluti della presidente Lucia Valenzi e la relazione introduttiva del presidente del Centro Studi sul Non Profit Raffaele Picilli, autore della ricerca insieme a Flavio Giordano. Seguiranno gli interventi di parlamentari e segretari di partito.

I dati che emergono dalla ricerca sono preoccupanti e impongono una seria riflessione su un'autoriforma dei Partiti e dei sistemi di fund raising e di rimborso elettorale. Infatti in Italia, una piccola associazione di volontariato, raccoglie fondi meglio e in maniera più trasparente, del 90% dei partiti politici. La ricerca mette a confronto l’utilizzo di tecniche di fund e people raising da parte dei partiti politici operanti sui territori di Italia, Stati Uniti e Regno Unito utilizzando, come strumento primario di analisi, i siti web dei partiti. 18 i Partiti analizzati In Italia, 4 negli Stati Uniti e 3 nel Regno Unito. In Italia la quasi totalità dei Partiti Politici riceve il “rimborso elettorale” che non é calcolato sulle spese realmente sostenute ma su percentuali diverse. Questo fenomeno rappresenta in Italia un freno alle donazioni da parte dei cittadini e delle aziende. E solo una minima percentuale dei Partiti Politici italiani ha un sito web nazionale in grado di offrire al cittadino tutte le informazioni necessarie per la donazione di fondi. In Italia solo 2 partiti su 18 consentono ai cittadini di poter fare “volontariato” all’interno delle loro strutture. Negli USA e in Gran Bretagna lo incentiva la quasi totalità dei partiti. Questo avvicina molto il cittadino alla politica. Cittadino che se vuole dare un sostegno al proprio partito all'estero usa la carta di credito, ma in Italia lo consentono un numero esiguo di Partiti. Dallo studio emerge poi come alle ultime elezioni regionali, pochissimi candidati alla carica di Governatore hanno utilizzato tecniche di raccolta fondi e ancora meno hanno pubblicato i dati relativi al metodo di spesa dei fondi raccolti.

“Abbiamo voluto presentare questa ricerca- dichiarano Lucia Valenzi e Roberto Race- perché è fondamentale che i Partiti pongano come priorità nella propria agenda la chiarezza verso gli elettori. Il distacco che si è creato coi cittadini impone un serio ripensamento di tutte le strategie di gestione dei Partiti in modo da rendere evidenti i comitati di malaffare dai movimenti politici. Come Fondazione continueremo a dare un contributo alla Politica e agli amministratori della Cosa Pubblica con studi e analisi analitici.”

“Il fund raising- dichiara Raffaele Picilli- è un insieme di tecniche e di princìpi che servono alle organizzazioni non profit (dalle associazioni di volontariato alle ONG, dalle Università alle cooperative sociali, fino ai Partiti Politici) per reperire risorse da utilizzare per finanziare le proprie attività istituzionali. In Italia l’utilizzo delle tecniche di fund e people raising è ormai abbastanza diffuso. Ne fanno maggiormente uso le organizzazioni di volontariato e in maniera residua altri soggetti Non Profit quali per esempio: Ospedali, Università, Musei, Scuole. Le tecniche di fund e people raising politico rappresentano una novità in Italia. Ad oggi, sono poco conosciute e ancor meno utilizzate.”

La Fondazione Valenzi

Costituita nel maggio 2009 dai figli di Valenzi Lucia e Marco che ne sono anche rispettivamente il Presidente e Vicepresidente, la Fondazione nasce con l’obiettivo di tutelare e consolidare il patrimonio culturale e politico di Maurizio Valenzi e di creare a Napoli un’istituzione internazionale, non schierata politicamente, attiva nella cultura e nel sociale. Segretario generale della Fondazione è Roberto Race.
Sono coinvolte negli organi della Fondazione personalità italiane e straniere della politica, della cultura e dell’imprenditoria, attraverso il Comitato d’Onore, il Comitato di Indirizzo ed i Comitati Scientifici.
Hanno aderito al Comitato d’Onore i Presidenti Emeriti della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e Francesco Cossiga, l’Ambasciatore del Cile negli USA Josè Goni Carrasco, l’ex Ministro della Cultura e dell’Educazione della Repubblica Francese Jack Lang, il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Gianni Letta, l’ex Presidente del Senato della Repubblica Nicola Mancino, l’ex Presidente della Commissione Europea e l’ex Presidente del Consiglio Romano Prodi, il Principe Amedeo di Savoia Aosta, il Sottosegretario al Ministero degli Esteri Vincenzo Scotti, l’Arcivescovo Metropolita di Napoli Cardinale Crescenzio Sepe, l’ex Presidente del Parlamento Europeo e Presidente Onorario della Fondation pour la Mémoire de la Shoah Simone Veil e il presidente della Commissione Vigilanza Rai Sergio Zavoli.
Hanno aderito al Comitato di Indirizzo Abdon Alinovi, Orazio Boccia, Ferdinando Bologna, Aldo Buccico, Filippo Caria, Francesco Paolo Casavola, Nicola Cirimele, Bice Chiaromonte Foà, Lidia Croce Herling, Guido D'Agostino, Franco Daniele, Vezio De Lucia, Domenico De Masi, Roberto De Simone, Mario Del Vecchio, Pasquale Del Vecchio, Gianfranco Dioguardi, Guido Fanti, Mario Forte, Giuseppe Galasso, Pietro Gargano, Andrea Geremicca, Ezio Ghidini Citro, Massimo Ghiara, Antonio Ghirelli, Ugo Gregoretti, Denis Krief, Franco Iacono, Antonello Leone, Pietro Lezzi, Luigi Lombardi Satriani, Emanuele Macaluso, Vincenzo Mattina, Gerardo Marotta, Gilberto Antonio Marselli, Aldo Masullo, Gustavo Minervini, Nando Morra, Franco Picardi, Eleonora Puntillo, Antonio Rastrelli, Ermanno Rea, Mariano Rigillo, Francesco Rosi, Eirene Sbriziolo, Maurizio Scaparro, Lucien Sfez, Vincenzo Siniscalchi, Sandro Temin, Enrico Vinci e Luciana Viviani.

Raffaele PICILLI

Fondatore e amministratore dell’agenzia di consulenza Raise the Wind.

Laureato in Scienze Politiche, è esperto in tecniche e princìpi di fund e people raising. Consulente in fund raising per organizzazioni Non Profit ed Enti Pubblici nazionali ed internazionali è l’ideatore di ILoveNoProfit, rivista tematica sul non profit e del blog tematico www.beafundraiser.it.

E’ stato autore di alcune pubblicazioni sul fund raising e sulle tecniche di mailing e di ricerche comparative sul fund e people raising. E’ docente in tecniche di fund raising presso enti pubblici, privati ed università. Dall’anno 2001 ha formato oltre 8500 operatori appartenenti al Terzo Settore. Dal 2001 è socio di ASSIF Associazione Italiana Fundraiser. Dal 2010 è presidente del Centro Studi sul Non Profit.

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