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Precisazioni riguardo alla mia lettera "L’intervento militare sarebbe giustificato dalla necessità "

Gentile direttore, vorrei aggiungere qualche precisazione riguardo alla mia lettera “L'intervento militare sarebbe giustificato dalla necessità”. La mia, anche se forse non mi sono espressa con chiarezza, era un'ipotesi. I discorsi folli del dittatore folle, il quale ha parlato di ratti da sterminare, mi ha spinto a ritenere che nel caso il pazzo procedesse alla eliminazione sistematica di tutti i “ratti” e della loro prole, vale a dire di tutti i rivoltosi e delle loro famiglie, bambini compresi, limitarsi a guardare e a gridare allo scandalo, sarebbe da irresponsabili. E' ovvio che se esistono altri mezzi (e questo l'ho scritto chiaramente) per evitare un genocidio, occorre ricorrere a quei mezzi. E' altresì ovvio che l'intervento (e questo pure ho scritto chiaramente) dovrebbe essere richiesto dai rivoltosi, dovrebbe essere disinteressato (illusione?), e limitato al tempo necessario per mettere il sanguinario dittatore nelle condizioni di non spargere altro sangue. Questo e solo questo dovrebbe essere lo scopo. In linea di principio sono sempre stata contraria alla guerra, ma se per ipotesi dovessimo trovarci nuovamente davanti ad un Hitler, se domani un dittatore cominciasse a costruire forni crematori, potremmo restare sempre dell'idea di non ricorrere alle armi?

Miriam Della Croce

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