Carmine Gonnella on 03 Luglio, 2009 08:39:47 | 407 numero letture
Nella seduta della Camera di giovedi’ 26 Febbraio corrente mese fu annunciata una petizione di comune necessita’ presentata dal sottoscritto a nome anche del PIE. Detta petizione recante il numero 607 assegnata (come per protocollo) alla III Commissine Affari Esteri, nella quale si chiedeva al parlamento italiano:
(1) Abolizione del Consiglio Generale degli Italiani all'Estero (CGIE), organismo ormai del tutto pletorico, estremamente costoso e inefficiente. Con questo si intende esercitare un severo controllo sulla correttezza, sull'efficienza e sulla trasparenza delle nostre rappresentanze all'estero (Ambasciate, Consolati, Uffici Commerciali, Istituti di Cultura, Camere di Commercio, ecc). La lotta agli sprechi e ai soprusi andrà a beneficio di tutti gli italiani.
(2) Una riorganizzazione dei vecchi Comites con sistemi elettivi trasparenti sotto il controllo preventivo del dipartimento estero e con la possibilità, una volta alleggeriti dall'elefantismo dei CGIE, di poter incaricare, con nomine ufficiali, delegati governativi che organizzino le operazioni di voto con funzioni ispettive e di controllo. Questi nuovi organismi faranno da strutture locali per le esigenze degli Italiani ivi residenti.
(3) I compiti dei Comites debbono restare ben distinti da quello dei Consolati. I Presidenti dei Comites vanno eletti direttamente e non scelti dai Consiglieri. Il compito del Presidente, sarà quello di coordinatore senza diritto di voto, mentre il potere decisionale resterebbe ai Consiglieri a maggioranza relativa con voto segreto.
(4) Per evitare ulteriori sprechi occorre spostare le sedi e le segreterie nei Consolati. Le riunioni da tenersi negli stessi o negli Istituti di Cultura con dibattiti ed interrogazioni da parte dei partecipanti.. In altre parole, coinvolgere ed invogliare di più’ i cittadini e in primis i giovani.
I Presidenti dei Comites avranno il compito di presentare agli eletti all’estero nelle rispettive Circoscrizioni, un’appropriata relazione di proposte e interrogazioni, scaturita dalle riunioni. Almeno fino a termine di legislatura.
(5) Va istituita una Commissione di monitoraggio dei Comites all’interno del Comitato Permanente Italiani all’Estero, sanzionando con dei richiami i Comitati dormenti o poco efficienti, dopo il terzo richiamo prevederne la chiusura.
Ho avuto modo di leggere un po’ tutte le proposte di riforme dei Comitati presentate dagli eletti all’estero da Micheloni a Riccardo Merlo, nessuna di queste apportera’ un minimo di concretezza ed efficacia ai Comites. Ultima presentata quella di Merlo / Gai, una proposta se non inutile addirittura irrisoria che darebbe secondo questi piu’ autorevolezza e pari opportunita’. Onorevole Merlo (1) le devo comunicare che nei compiti e funzioni della legge 2003 e’ gia’ prevista una partecipazione giovanile e femminile, basterebbe applicarla alle liste.(2) Autorevolezza ma solo se lo vuole il Console? Merlo:” l’attribuzione di valore vincolante ai pareri espressi dai Comites introducendo due requisiti: devono essere presi all’unanimità dai loro membri e devono coincidere col parere del Console; ciò darà un’indicazione non eludibile da parte del governo, sulla destinazione, ad esempio, dei fondi destinati all’editoria” Onorevole carissimo questo gia’ avviene ogni anno poi se Lei riesce a mettere insieme la meta’ dei consiglieri io mi faccio prete.