Milleproroghe: la fiducia di un governo che bara

Questa mattina (24 febbraio) il governo ha “apposto la fiducia” sul decreto Milleproroghe o meglio “Milleporcate”. Non si contano più le volte che ciò è avvenuto in questa legislatura. E questa volta è peggio delle altre, come ho detto nel mio intervento

ANTONIO BORGHESI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ANTONIO BORGHESI. Signor Presidente, penso due cose: innanzitutto, dovremmo consigliare al Presidente del Consiglio un ripasso della Costituzione, perché in qualunque regime democratico la divisione dei poteri fa sì che il potere esecutivo e quello legislativo siano separati, e devono restare separati. Per cui, il potere del Governo non può essere assoluto, ma, anche quando agisce in via legislativa, lo deve fare modo provvisorio.
È per questo che le norme legislative emanate dal Governo devono poi passare per il Parlamento.
Ora, vorrei ricordare che l'altro giorno ho letto una lettera aperta indirizzata al Presidente della Repubblica nella quale rilevavo alcune cose che, mi pare evidente, pensi anche lo stesso Presidente Napolitano e che ha già segnalato.
Non credo, però, che questi modesti interventi del Governo abbiano, in qualche modo, eliminato la mancanza dei requisiti richiesti dall'articolo 77 della Costituzione sia per quanto riguarda l'eterogeneità, che resta pienamente, sia per quanto riguarda i requisiti di necessità e d'urgenza.
In particolare, tornando al mio discorso iniziale, resta un vulnus che credo sia un precedente gravissimo perché il provvedimento in esame è stato arricchito di norme tutt'altro che marginali che non hanno seguito alcun iter parlamentare. Mi riferisco a ciò che è stato inserito dal Governo nel maxiemendamento dopo la conclusione dei lavori delle Commissioni al Senato e che non è stato né discusso né votato dalle Commissioni alla Camera.
Si tratta di norme non di poco rilievo. Vi è la riforma della tassazione dei Fondi di investimento. La legge comunitaria prevede, all'articolo 12, una revisione dettata da norme europee. Poteva essere quella la sede in cui si inseriva una riforma della tassazione dei Fondi di investimento, dando modo al Parlamento di discutere e di far conoscere le sue osservazioni ed il suo pensiero!
Vi sono anche la riforma della legge Marzano sulla ristrutturazione delle grandi imprese in crisi, modifiche retroattive ai criteri di redazione dei bilanci delle banche e – questo è ancora più grave – modifiche, con effetto retroattivo, ai termini di prescrizione riguardo al cosiddetto anatocismo Pag. 11che hanno un impatto rilevante sui diritti dei consumatori.
Signor Presidente, non ho dubbi ed ho piena fiducia riguardo al fatto che il Presidente della Repubblica userà anche questa volta il rigore con cui ha sempre esaminato questo tipo di provvedimenti e mi rimetto, con piena fiducia, alle determinazioni che prenderà. Credo, però, che, sul piano politico, le obiezioni vi erano, restano e permane nella sua pienezza anche il vulnus più grave che si sia mai consumato ai danni della Costituzione in seguito a provvedimenti legislativi adottati dal Governo che diventano legge senza seguire l'iter parlamentare previsto. Un vulnus davvero gravissimo (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori).

Lascia un commento

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy