Che cosa ha significato questa esperienza ultima?
Una esperienza per certi spetti triste. Nel mondo intero stiamo dando una immagine dell’Italia assai triste perché queste persone che stanno dietro a tutto questo fanno si che gli italiani all’estero compreso noi eletti che li rappresentiamo e gli italiani in Italia appaiano di pessima qualità. E’ una cosa che veramente mi rattrista da un lato, dall’altro però la gioia personale, la soddisfazione di poter dire di aver avuto l’occasione di far capire che quello che si pensa degli italiani all’estero e dei loro rappresentanti è sbagliato, mi conforta ed inorgoglisce. Questo momento mi ha permesso di accentrare l’attenzione su di noi e poi perché fa capire che è tutto sbagliato quello che si pensa sul conto degli italiani all’estero. Gli italiani all’estero sono un valore, un valore vero e non meritano tutto questo. Basti pensare ai tagli che hanno apportato alla voce italiani all’estero.
Per quale motivo ci sarebbe la necessità da parte della destra di reclutare parlamentari di sinistra?
Non credo che ci fosse questa necessità, il tentativo è quello di annettere “vieni con noi tu mantieni la tua identità, non devi cambiare niente abbiamo bisogno della tua idea di sinistra nell’area di maggioranza per portare avanti questo paese” è questa la scusa.
Questo modo di pensare, che lei sappia, è comune anche alla sinistra oppure è prerogativa solo della destra?
Personalmente lo escludo nella maniera più assoluta per quanto io sappia. Sono portato a dire, a pensare, almeno per quanto ne so io, ripeto, che tali atteggiamenti nella nostra area siano assenti. Cicchitto oggi, con tanto fervore ha urlato la sua protesta denunciando che si grida allo scandalo solo quando si hanno transumanze da sinistra a destra mentre si tace quando avviene il contrario.
C’è chi dice che dal momento che non sarebbe stato ricandidato, per rilanciare il suo nome, avrebbe fatto questa denuncia pubblica. Cosa risponde?
Ripeto a me non interessa quello che si dice. Io ho risposto ad una mia esigenza proprio perché le cose non devono andare così. E’ una cosa che mi rattrista profondamente. Possono dire qualunque cosa, non mi riguardano illazioni spicciole.
Cosa occorre alla politica italiana per riportare il paese nella normalità che non sia così esageratamente conflittuale?
Oggi, al punto in cui siamo arrivati, abbiamo toccato il fondo. Vi sono delle priorità, dare ascolto a quella buona parte del paese che vuole crescere e lavorare e ridare ai cittadini la facoltà di scegliere i propri rappresentanti eliminando quei mostri delle liste dei partiti, quegli eserciti di nominativi imposti che chi comanda si porta dietro.