ESISTERE NON E’ VIVERE

Il secondo decennio del nuovo Millennio si è presentato con fatti la cui importanza socio/politica occuperà, certamente, le cronache per molto altro tempo ancora. Ciò che si è, da subito, evidenziato è che la Democrazia ma quella vera, resta un bene essenziale per garantire a tutti gli appartenenti all’umanità un futuro degno di tale nome; anche a costo della vita. E’accaduto ed accadrà ancora. Nel mondo si sono sviluppati, pur se in momenti differenti, nuovi valori che non hanno risparmiato nessuna contrada. La gran lezione della Storia non è ancora finita e già nuove tendenze ci lasciano stupefatti e, in qualche caso, preoccupati. La nostra attenzione, in questa atmosfera di totale rinnovamento, si è appuntata sull’Italia. Lo stato del Bel Paese, in questi primi mesi del nuovo anno, è in progressivo cambiamento; pur se i contrasti restano ben presenti. Anche questa resta una prova della nostra Democrazia in evoluzione. Fallito il Comunismo, tramontato il Capitalismo, si sta facendo strada una nuova dimensione che ci allontana dalla politica villana per farci ritrovare quelle radici comuni che credevamo d’aver perdute. Magari per disinteresse o, peggio, per fatalismo. Del resto “vivere è una cosa meravigliosa. Ma, purtroppo, molti si limitano ad esistere”. Questa riflessione non è la nostra. L’abbiamo presa in prestito tra le tante citazioni del grande Oscar Wilde; scrittore che, anche da noi, è riuscito a trovare molti estimatori. In Italia, più che altrove, si è compreso che l’importante è essere, non solo sembrare. Eppure, anche nella penisola, c’è chi vive ed altri che si limitano ad esistere. Seguire un sistema socio/economico fallimentare significa solo esistere. Provare a cambiare i giochi, pur nel rispetto delle regole, è vivere. Vivere significa voler partecipare e non solo formalmente. Esistere è solo subire; magari imputando ad altri quelle responsabilità che sono solo nostre. Chi vive, nonostante tutto, è la gran maggioranza del Popolo italiano che riesce a sfuggire da un sistema asfittico e moralmente riprovevole. Chi esiste, e continuerà ad esistere, è la nostra classe politica che, pur essendo numericamente minore di chi vive, conta assai di più. Così tanto di più che quelli che vivono contano sempre meno. Insomma, nella greppia dei partiti è servito sempre lo stesso mangime che, però, comincia a scarseggiare. Allora come si evolverà questo 2011, già caratterizzato dai bagliori di rivolta in Africa settentrionale? Con quest’interrogativo, che coinvolge sia chi vive e chi si ostina ad esistere, intendiamo lasciare la porta aperta ad un dialogo che, nello sgranarsi dei prossimi mesi, tenteremo di approfondire. Però vogliamo vivere! Solo esistere non ce ne importa nulla. In ogni caso, ci consola e ci stimola la certezza di non essere lasciati da soli in queste oggettive riflessioni. Vivere o Esistere? Ai politici l’ardua risposta.

Giorgio Brignola

Lascia un commento

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy