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AVVOCATI, MEDIOFESTIVAL

di Carlo Priolo

Capisco che qualcuno di voi viene disturbato da qualche innocua informativa sulla condizione della professione di avvocato e non dalla pioggia sulla propria posta elettronica da una moltitudine di annunci pubblicitari, dagli sconti sulla mortadella alla vendita di viaggi last minute. Non vi segnalerò la possibilità di aprire nuovi spazi di lavoro per gli avvocati (come ho proposto più volte) o qualche modifica al codice civile a costo zero, per le quali sono stato oggetto di pesanti reprimende e di condanne da parte del Garante della Privacy o segnalazioni al Consiglio dell’Ordine per un procedimento disciplinare. Vorrei mestamente invitarVi a riflettere sulla nascente figura del MEDIATORE, così come viene disegnato dalle nuove norme di cui al D.L. n. 28/2010 (che recepisce la direttiva 2008/52/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 21.05.2008 ) e che, a detta della stampa informata, finalmente introduce anche in Italia una procedura di origine anglosassone già diffusa in alcuni Paesi UE, quali Francia, Belgio, Austria ed altri. Si narra ancora che la Direttiva contiene un’importante raccomandazione alla Commissione europea per predisporre una banca dati di modelli extragiudiziari di composizione delle controversie, perché il mediatore, nell’esercizio delle sue funzioni, possa avere precisi orientamenti sulla risoluzione delle stesse controversie ed un’altra finalizzata a promuovere un maggiore accesso alla procedura di mediazione, diretta agli Stati membri per la divulgazione al pubblico di informazioni su come contattare i mediatori. Ma l’aspetto più moderno e futuribile riguarda il profilo del mediatore. Si racconta che il MEDIATORE deve essere tanto preparato nella materia oggetto della lite, quanto dotato di capacità comunicative per poter gestire il conflitto tra le parti (avete capito bene capacità comunicative). Quindi il mediatore unirà alla conoscenza giuridica (vedi geometra) anche le abilità derivanti dalle tecniche di flessibilità psicologica. Il mediatore non è giudice né arbitro: ha il compito di guidare il confronto tra le parti come un abile moderatore. Non deve condizionare o tentare di condurre le parti dalla sua parte (se diventa parte non è più mediatore, evidente tautologismo) o verso la sua visione del problema (ammesso che l’abbia capito), quanto farle ragionare e far comprendere loro quali siano i reali interessi, consentendo loro di esplicarli e trasformarli nell’oggetto dell’accordo bonario. C’è da domandarsi cosa abbiano fatto gli avvocati negli ultimo 60 anni di impegno e lavoro, risposta che ognuno di Voi saprà dare. Ma vorrei, se mi consentite, porre la Vostra attenzione su una opportunità eclatante: la mediazione può preparare l’Avvocato per la conduzione del Festival di San Remo. Prenderanno il posto dei vecchi tromboni alla Pippo Baudo, Panariello, Simona Ventura, Bonolis ed anche il simpatico Morandi. Giovani avvocati (donne e uomini) sostituiranno quei due stoccafissi Luca e Paolo e dimostreranno di possedere molta più padronanza della scena, linguaggio ricco e forbito, simpatia innata e gradita dal pubblico, un modo divertente di introdurre, una generosa affabulazione e soprattutto un profondo magnetismo comunicativo. Credo che i nostri giovani colleghi possano davvero fare bene. Mi direte che come moderatori potrebbero aspirare anche ad Anno Zero, Porta a Porta o Ballarò. Penso di no. Servono altre qualità! Buona giornata se potete.

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