Avvocati: Non possiamo consentirci la resa
Anche se il Governo ha posto la questione di fiducia al Senato per far approvare il 16 febbraio la conversione in legge del decreto milleproroghe, che non fa più slittare di un anno l’entrata in vigore della obbligatorietà della media-conciliazione,
-Anche se il Consiglio del nostro Ordine romano, dopo che un assordante uragano di proteste contro la micidiale novità era aumentato da sei mesi, da quasi tutti i Fori, ha apprestato il corso di formazione per conciliatori e -dopo che i buoi hanno lasciato la stalla- si è deciso a farci trasmettere due giorni dopo (nel pomeriggio di venerdì 18, addirittura) la sua richiesta al ….. Presidente della Repubblica perché “intervenga” (ma che vorranno dire ?). Una tale vagotonica richiesta ci irrita come lettori, essendo essa vistosamente inane, un ormai vano tentativo di coprire l’ inerzia del nostro organo di autogoverno nel contrastare frontalmente il dramma annunciato da mesi e che da mesi è stato vociantemente vituperato da quasi tutti gli altri Consigli degli altri Fori (nobile, lucido e durissimo era stato l’ennesimo attacco del Presidente dell’Ordine di Napoli),
-Anche se centinaia di Colleghi romani hanno già investito un migliaio di euro per frequentare il corso da conciliatore o quello da formatore,
-Anche se sembra che ormai abbiano quasi vinto i poteri forti che premono per la privatizzazione della giustizia civile, schiacciando gli interessi dei cittadini e degli avvocati, mentre il Ministro preme per rottamare l’arretrato con soluzioni grottesche,
NON POSSIAMO CONSENTIRCI LA RESA
e non ci resta che ricorrere alla bestemmia dell’astensione dalle udienze, proclamata dal mercoledì 16 al martedì 22 marzo, per gridare così la nostra sacrosanta protesta, che dovrà superare sia la stampa a noi nemica, sia gli spot governativi in televisione per imbonire i cittadini sulla media conciliazione, sia la pretesa ignoranza (a voler essere ingenui) di Berlusconi ingannato (?) da consiglieri “perfidi” sul beneficio che arrecherebbe la novità della media-conciliazione tra le riforme farneticate sulla Giustizia.
Prevengo malignità dei miei nemici (che il mitico Leo Longanesi avrebbe definito “carciofini sott'odio”), precisando che sono stato onorato di essere eletto Vostro Delegato alla Cassa Forense, della quale in passato sono stato anche Consigliere di Amministrazione, sono stato onorato di essere stato eletto per 13 bienni consecutivi al Consiglio dell’Ordine, del quale sono stato anche Segretario e Presidente e dunque i miei nemici non debbono temere alcuna concorrenza da parte mia: non ho attuali ambizioni se non continuare a fare il mio dovere anche da soldato semplice verso coloro ai quali ho dedicato la vita.
Non perseguo elezioni, ne’ ho mai perseguito affari, ne’ clientelismo.
Dunque, per il nostro bene avrò il dovere di astenermi dalle udienze.
E Voi ?
Con devozione assoluta,
Federico Bucci
Studio dell'Avv Federico Bucci
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