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LA LIBIA BRUCIA, IL GOVERNO ITALIANO TACE. BERLUSCONI NON VUOLE DISTURBARE GHEDDAFI

Mentre la Libia brucia, il governo italiano tace. Berlusconi non vuole disturbare l’amico dittatore Gheddafi, ci mancherebbe altro! Il Presidente del Consiglio si dice ‘preoccupato per quello che sta succedendo’, ma non è chiaro se lo è più per i suoi affari, per il futuro incerto del leader libico o per il massacro di centinaia manifestanti a Bengasi. Comunque sia, nemmeno una parola di condanna sulla violentissima repressione ordinata dal Colonnello, solo qualche misera parola di circostanza avvolta in un agghiacciante silenzio.

Meglio evidentemente stare zitti nel ricordo imbarazzato delle vacanze romane di Gheddafi, dell’indegno circo messo su con l’accondiscendenza e la complicità di Berlusconi che è arrivato perfino a baciare la mano del dittatore sanguinario. Comportamento assolutamente schifoso!

Meglio stare zitti e lasciare mano libera al regime perché possa reprimere senza ‘disturbo’ la rivolta di chi chiede diritti e libertà dopo oltre 40 anni di repressione e di oltraggio ai diritti umani.

Tace Berlusconi e ovviamente tace anche Frattini, ministro degli Esteri a comando, per una volta non in vacanza, ma tanto solerte nel venire a riferire in Aula sulla casa di Montecarlo quanto assente e silente nel momento in cui avrebbe il dovere di assumere in nome dell’Italia una posizione ferma e chiara di condanna su quanto sta accadendo in Libia.

Un immobilismo che ben rappresenta la totale inadeguatezza del governo in politica estera, con un presidente del Consiglio orgoglioso di essere amico dei peggiori dittatori, che salta da una gaffe all’altra, che con i suoi scandali privati e con i suoi guai giudiziari è motivo d’imbarazzo per l’Italia nel mondo. Abbiamo già scarsa credibilità internazionale e continuando così tra poco non ne avremo affatto. Anche di questo, purtroppo, dobbiamo “ringraziare” Berlusconi.

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