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I NOSTRI AMICI DITTATORI

Gentile Direttore,
tra i leaders islamici duramente contestati in questi giorni figura il nostro caro colonnello Gheddafi. Questi dittatori ( che hanno o avevano in mano milioni di individui in Libia, Egitto, Tunisia, ecc.) non esitano ad aprire il fuoco sulla folla; folla infuriata che sente l'odore della libertà ed il legittimo impulso alla ribellione. La riflessione che istintivamente mi porta a scrivere queste righe è l'ipocrisia dell'occidente di fronte alle dittature. Come ebbi già occasione di scrivere, il denaro affossa pubblicamente qualsiasi morale, qualsiasi logica che contenga le parole “onestà” o “democrazia”. Per i Governi, compreso il nostro, è determinante portare a casa contratti miliardari, commesse, appalti, poi “chissenefrega” se quello spara addosso alla sua gente. Questo vale anche e soprattutto per la Cina e per tutte le altre dittature o pseudodittature del mondo. Ricordiamoci l'accoglienza principesca dedicata al colonnello solo pochi mesi fa in Italia. Ricordiamo pure anche il sermone sul Corano che egli esibì dopo aver raccolto duecento ragazze pagate per questo. La mia speranza è ingenua e adolescenziale se vogliamo, ma io spero che in futuro il nostro Governo, di qualsiasi colore esso sarà, mostri un minimo di coerenza, con i nostri valori cristiani e non si venda per una manciata di sporchi miliardi. Sbandieriamo ad ogni occasione i nostri ideali di libertà, di pace, di rispetto, di democrazia inviolabile e sacra, e poi? E poi, girato l'angolo, ognuno pensa al proprio gruzzolo in banca e agli interessi economici che si possono combinare anche con i dittatori. Piuttosto vergognoso, a mio parere, anche se oggi non ci si vergogna più di nulla.
marco chierici

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