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Vecchioni il re del Festival

L'amore vince a Sanremo, è Vecchioni il re del Festival. “Dedico la vittoria all'Italia e alle donne”Commenta”E' stato un festival che ha unito l'Italia ogni sera c'era qualche elemento di unione voglio dedicare questa vittoria al popolo italiano e alle donne”. Roberto Vecchioni commenta così la sua vittoria alla 61^ edizione di Sanremo con 'Chiamami ancora amore'. Un risultato importante che, insieme all'affermazione di Raphael Gualazzi nei Giovani, consegna questa edizione nel segno della qualità. E' confortante che un esponente storico della canzone d'autore si sia imposto con una bella canzone con un testo importante, davanti a due campioni del pop giovane come i Modà con Emma con Arriverà e a uno storico specialista del festival come Al Bano, con Amanda è libera.

Dedico la vittoria a tutte le donne – “Non me l'aspettavo”, ha detto emozionato Roberto Vecchioni dopo l'annuncio della vittoria. Un successo ha il cantautore ha dedicato al popolo italiano, “che amo da morire” e in particolare “alle donne, che sono importantissime e sono molto meglio degli uomini in tantissime cose”. Poi, più rilassato, si è tolto la giacca e ha cantato la sua canzone, 'Chiamami ancora amore', da vincitore.

Con Vecchioni vince la canzone d'autore – A convincerlo a partecipare al festival dopo 38 anni dall'ultima volta è stato Gianni Morandi, suo amico di lunga data. E ha avuto ragione. Roberto Vecchioni, il professore, ha vinto il festival di Sanremo con Chiamami ancora amore, un brano elegante e popolare che sul palco dell'Ariston ha dedicato commosso alla moglie. Il testo, e questa non è stata certo una sorpresa, sta parecchie spanne sopra al gruppo. E ha conquistato anche il cosiddetto 'popolo del televoto'. “E' una canzone trasversale e ci tengo a dire che non voglio che venga data alcuna coloritura politica – ha detto nei giorni scorsi Vecchioni -. Parla delle cose che io amo, la gente che lavora, i giovani, i soldati che vanno a morire lontano da casa senza una vera ragione. E' dedicato ai ragazzi, alle loro speranze troppo spesso disilluse. Sono contento che siano tornati a protestare, a farsi sentire”. Il professore, 67 anni, ha sempre mantenuto il doppio lavoro di insegnante, prima di liceo e ora universitario. Nella serata dedicata ai 150 anni dell'Unità d'Italia ha infiammato la platea dell'Ariston e la sala stampa con 'O' surdato 'nammurato', mentre in quella dei duetti è salito sul palco dell'Ariston con la Pfm. Insieme a Franco Battiato è uno dei nomi 'nobili' del cast del Sanremo targato Morandi, esponente di quella canzone d'autore rimasta per tanti anni lontana dal festival. “Voglio uscire dalla ristretta cerchia dei cantautori di nicchia – ha detto Vecchioni – punto sulla quantità e non più sulla qualità. E il festival è un'ottima vetrina”. 'Chiamami ancora amore', il brano che Roberto Vecchioni ha portato al festival di Sanremo, dà anche il nome al nuovo cd dell'artista, con dodici brani: altri due inediti ('Mi portero” e 'La casa delle farfalle'), i duetti con Ornella Vanoni e Dolcenera, l'esordio al suo fianco della pianista romana Federica Fornabaio e una straordinaria interpretazione di 'Hotel Supramonte' dell'amico Fabrizio De André. Al festival Roberto Vecchioni ha vinto anche il premio della critica Mia Martini.

“Qui non sono mai stato solo” – “Sono cinque giorni che non ci possiamo salutare. Volevo scambiare due parole con te”: così Gianni Morandi ha salutato Roberto Vecchioniil vincitore del festival di Sanremo con 'Chiamami ancora amore'. “Sono tranquillo dal primo giorno”, ha risposto Vecchioni. Il quale poi rivolgendosi a una persona cara ha aggiunto: “La sera di martedì una persona mi ha detto 'quando sei andato verso il microfono, sembravi un bambino piccolo piccolo vestito di blu. Sei solo davanti a tutta questa gente. E se non lo capiscono?'. A me non importava niente, perché non sono mai stato solo: avevo sempre un filo che mi legava continuamente a te, mi bastava. Grazie amore mio”.

I problemi sono gli uomini non la politica – “Si è respirata una bella aria in questi giorni, un esempio è questo programma e Gianni, un italiano sincero, un esempio di come si ama la propria professione e il proprio Paese. Spero che qualcuno ora si tolga la maschera: molti diverbi penso siano macchinati apposta, anche gente avversa politicamente si stima, non è la destra o la sinistra. A volte i problemi sono gli uomini, non le parti”. Lo ha detto il vincitore di Sanremo, Roberto Vecchioni, nella conferenza stampa della finale del festival dove ha anche sottolineato che “la cultura ci sfugge, va via. Un popolo senza amore per cultura non va da nessuna parte. Perché il senso alla vita lo dà alla cultura”.

Albano: sono stato sempre libero – “Sono sempre stato libero di fare quello che volevo

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