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Lavoro: Cgil, garantire diritti a lavoratori sedi diplomatiche

‘Servono regole specifiche per rappresentanza’

“La Cgil sostiene il diritto dei lavoratori, italiani e stranieri, assunti con contratto a legge locale presso le rappresentanze diplomatiche e consolari e presso gli Istituti italiani di cultura, alla piena rappresentanza sindacale e alle prerogative sindacali sul luogo di lavoro”. Per questo, in una nota, il sindacato di Corso d’Italia chiede al Ministero degli Esteri di “convocare al più preso le organizzazioni sindacali per un accordo specifico sulla rappresentanza”.

“Il diritto alla rappresentanza – si legge nella nota – è un valore politico irrinunciabile per i lavoratori. Chiaramente tale diritto si deve esercitare nella peculiarità del rapporto di lavoro”. In questo quadro la Cgil ritiene che “la legge che regola oggi la rappresentanza e la democrazia sindacale nel lavoro alle dipendenze delle Pubbliche Amministrazioni non possa essere lo strumento con il quale regolare la rappresentanza di questi lavoratori”.

Quella legge, infatti, secondo il sindacato, “è oggi un presidio per la rappresentanza nel settore pubblico ma occorre invece individuare uno strumento diverso, negoziato tra le parti, nonché una sede unica italiana nella quale affrontare il contenzioso giudiziario”. La Cgil, e le sue strutture di categoria “garantiscono sin d’ora il proprio impegno ad affrontare la problematica in questione in qualunque sede negoziale che l’Amministrazione degli Affari Esteri – conclude la nota – dovrà indicare in tempi brevissimi”.

Giorgio Saccoia

Ufficio Stampa Cgil Nazionale

Corso d'Italia 25 – 00198 Roma

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