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Narducci: un disegno politico contro le reti connettive e i servizi agli italiani all’estero. La lezione di Stoccarda

L’interrogazione presentata dall’On. Marco Zacchera, assieme a deputati del PdL e della Lega, è illuminante perché svela, finalmente, il carattere politico dell’operato del Dottor Alessandro Giovine, reggente senza la necessaria esperienza per un così importante Consolato Generale. Facile immaginare che sia lo stesso Dottor Giovine la fonte ispiratrice di questa interrogazione: infatti è difficile trovare a Stoccarda qualcuno che, oltre a lui, dia una versione della situazione così dettagliatamente manipolata. Del resto i partiti della maggioranza di governo conoscono la situazione della comunità italiana della Circoscrizione Consolare di Stoccarda quasi solo per la cronaca nazionale che ha accompagnato “l’infelice” vicenda elettorale del loro ex senatore Nicola Di Girolamo.

Nelle mie due interrogazioni ho denunciato e documentato l’atteggiamento distruttivo e ondivago del Dottor Giovine, peraltro abilmente orchestrato anche a scapito dell’Ambasciata e del Ministero degli Esteri. In particolare ho evidenziato i danni che si stavano creando ai ragazzi italiani destinatari dell’assistenza scolastica cofinanziata dal MAE, ai docenti e all’immagine dell’istituzione consolare, dell’intera comunità italiana e dell’Italia. Al riguardo, vi è una ampia documentazione giornalistica a riscontro dei danni sopra menzionati.

Il Console ha scatenato una campagna denigratoria contro enti che per anni hanno operato con soddisfazione delle famiglie e delle amministrazioni consolari e per vari decenni hanno contribuito a migliorare la posizione professionale di decine di migliaia dei nostri connazionali, operando direttamente all’interno delle più importanti aziende del Baden-Württemberg, Mercedes, Bosch e Siemens, tanto per citarne alcune, con il cofinanziamento e il controllo delle autorità tedesche. Ha sollevato rilievi circa presunte irregolarità contabili degli enti stessi, ma, non potendo o non sapendo identificarle ed eventualmente reprimerle esercitando le ordinarie funzioni di controllo di sua competenza, non avrebbe trovato di meglio che, come dice l’informata interrogazione dell’On. Marco Zacchera, effettuare “una poderosa trasmissione degli atti in Procura della Repubblica a Roma lo scorso mese di ottobre”.

Nessuno sembra conoscere il contenuto di tale “poderosa trasmissione”, anche per la mancata trasparenza, oltre che per l’inadeguatezza tecnica, delle procedure di controllo messe in atto dall’amministrazione consolare. È difficile immaginare di trovare negli atti trasmessi un riscontro sufficiente “dell’attento ed approfondito controllo dei bilanci dei predetti enti gestori” evocato dall’On. Zacchera; non esistono nemmeno i verbali delle poche e frettolose visite ispettive di verifica dei bilanci di rendicontazione, probabilmente perché il Dottor Giovine riteneva di non dover giustificare decisioni già prese e opinioni che ora si svelano anche politiche. Resta il fatto che, a distanza di quasi quattro mesi, i tre enti incriminati direttamente per atto consolare non hanno notizia di indagini a loro carico da parte della stessa Procura, anche se il Dottor Giovine – aggiungendo incautamente un altro tassello alla sua campagna di disinformazione – il 23 dicembre scorso confermava al quotidiano Stuttgarter Nachrichten che erano in corso indagini della Procura di Roma.

L’ostilità preconcetta del Dottor Giovine nei confronti degli enti gestori ha trovato espressione massima nella procedura di concorrenza, per sé lodevole, da lui avviata per l’assegnazione dei contributi per l’attività scolastica 2011. Egli, arbitro della procedura, è entrato direttamente in gioco aiutando attivamente la predisposizione delle richieste di contributo di DIG e Lernerfolg, strumentalizzando queste due strutture per i suoi disegni. Tra l’altro, nella creazione di Lernerfolg il Dottor Giovine ha coinvolto a titolo personale funzionari del locale Kultusministerium, l’amministrazione scolastica del Land che cofinanzia le stesse attività scolastiche italiane.

Ovviamente non è in discussione la potenziale qualità di queste due strutture, ma l’uso che ne ha fatto il Dottor Giovine: di fatto non sono state seguite le regole votate “al rispetto della concorrenza e alla trasparenza del processo di assegnazione di contributi pubblici”, come ho sostenuto in una mia interrogazione, per cui mi pare che siano state violate le più elementari regole di correttezza dell’azione della pubblica amministrazione.

Tra l’altro, il Dottor Giovine ha messo in una situazione imbarazzante funzionari pubblici locali e lo stesso Kultusministerium, che certamente non possono aver gradito di essere associati a questo “pasticcio italiano” a cui la stampa e la televisione tedesca hanno dato ampio risalto, proprio perché le proteste della comunità italiana e lo sconcerto dei direttori delle scuole tedesche coinvolte vanno ben al di là delle presunte piccole manovre di presunti “notabili dell’emigrazione” e delle azioni di tutela della loro immagine da parte degli enti “incriminati” dal Dottor Giovine.

Resta da sperare che la scoordinata disinvoltura del Dottor Giovine non abbia già creato un incidente diplomatico e creato negative premesse per la futura collaborazione con il Governo del Land. Posso testimoniare, avendo incontrato membri del Parlamento del Land presenti alla manifestazione dello scorso 5 febbraio, preoccupazione e cautela da parte tedesca, che potrebbero far presagire l’annullamento del cofinanziamento tedesco.

L’esito dell’azione consolare sull’attività scolastica – quella affidata agli enti gestori – intrapresa dal Dottor Giovine fin dal suo insediamento a Stoccarda nell’agosto 2009 è sotto gli occhi di tutti:

– a settembre dello scorso anno non sono partiti i corsi di sostegno per gli alunni italiani a rischio di emarginazione scolastica; i due enti che avrebbero dovuto farsene carico sono stati oggettivamente messi fuori gioco dal Dottor Giovine.

– i corsi di lingua e cultura italiana sono partiti e si sono svolti regolarmente fino a dicembre solo per il senso di responsabilità di uno dei tre enti “incriminati” e dei suoi docenti, che assieme hanno onorato l’impegno assegnato dal MAE, pur non disponendo del saldo per pagare gli stipendi non ancora percepiti dai docenti e dagli altri dipendenti dell’ente.

– dal 1° gennaio anche i corsi di lingua e cultura italiana sono sospesi.

– nonostante improvvisate e puramente propagandistiche iniziative del Dottor Giovine la ripresa regolare delle attività appare compromessa.

– resta l’incognita delle conseguenze di contenziosi giudiziari avviati dai soggetti coinvolti, non solo i tre minacciati da una tuttora fantomatica indagine penale, ma anche gli altri, per un totale di ormai sette soggetti, senza dimenticare le legittime rivendicazioni che potrebbero sollevare le singole persone toccate in loro interessi legittimi, in particolare genitori privati di una opportunità per i loro figli e docenti che hanno perso il posto di lavoro e che ancora aspettano stipendi arretrati. Non sono nemmeno da sottovalutare i possibili danni futuri per l’Amministrazione degli esteri della tuttora fantomatica azione penale intrapresa dal Dottor Giovine, se essa si rivelasse in una bolla di sapone incautamente maneggiata.

– le proposte retributive fatte personalmente dal Dottor Giovine ad una riunione con il personale docente svoltasi a Karlsruhe aumentano pesantemente lo scarto tra il personale di ruolo e quello in forza all’ente gestore incaricato (il DIG). Ma l’on. Zacchera (sindaco di una grande città, che dovrebbe essere sensibile a questo aspetto) e i firmatari dell’interrogazione non sono minimamente sfiorati dall’idea di dumping salariale messo in atto dal Console.

Finora nei miei interventi e nelle mie interrogazioni mi sono concentrato su fatti – quelli sopra richiamati, su abusi, negligenze e carenze tecniche nei controlli, irregolarità nelle procedure e noncuranza circa le conseguenze per i ragazzi italiani – senza occuparmi di ipotetiche valenze politiche, solo perché, essendo personalmente e orgogliosamente un’espressione di questa dolorosa e ricca storia italiana, quella dell’emigrazione, ritengo intollerabile che funzionari della pubblica amministrazione si rapportino alle comunità italiane all’estero come governatori coloniali di altri tempi. D’altra parte, come è noto, la base elettorale che mi ha portato in Parlamento non si trova né a Stoccarda né in Germania.

Ora, però, l’interrogazione dell’on. Zacchera offre una nuova lettura dei fatti: distruggere le reti associative, le forme di rappresentanza e i servizi delle comunità, nello specifico i servizi formativi, che anche lontanamente possano sembrare vicine all’attuale opposizione. Ma i firmatari dell’interrogazione sembrano ignorare che le comunità italiane all’estero hanno appreso l’essere cittadini in contesti sociali e politici migliori – soprattutto normali – dei modelli secondo i quali l’attuale maggioranza vorrebbe plasmare una società italiana di sudditi.

Anche il Dottor Giovine sembra ignorare lo stesso fatto e, singolarmente, usa toni e accenti politici analoghi, anche se più contorti, quando, a margine di valutazioni apparentemente tecniche circa l’operato degli enti, scrive che “esiste infatti come noto un ristretto gruppo di persone, sempre le stesse, rappresentanti di uno spicchio oramai largamente minoritario di emigrazione, dall’approccio costantemente polemico verso le Istituzioni, che necessitano della immutabilità degli enti per poter vivere di rendita “demagogica”, per criticarne difetti o anomalie al fine di monetizzare tale azione in termini di maggiore visibilità pre-elettorale”.

Resta una certezza non trascurabile: la capacità di discernimento e di giudizio dei nostri connazionali emigrati sulle responsabilità di chi mette in atto tali comportamenti e di chi li giustifica.

Roma, 15.02.2011

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Franco Narducci

Vicepresidente

Commissione Affari esteri

Camera dei Deputati, Roma

Tel. ++39 06 6760 5698

Cel. ++39 338 677 04 24

narducci_f@camera.it

www.franconarducci.com

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