IMMIGRAZIONE: UN NODO DA SCIOGLIERE PER IL BENE DEL PAESE

Inutile usare giri di parole: il Governo non ha intenzione di affrontare la questione dell’immigrazione. È questo il problema. Gli sbarchi a Lampedusa ci hanno colti impreparati perché il centrodestra ha adottato una politica sbrigativa e superficiale, limitandosi a respingere e recludere le migliaia di persone che le dinamiche della globalizzazione portano a spostarsi nel nostro Paese. Questa strategia ottusa ci allontana sempre più dalle democrazie europee: una drammatica realtà che si è palesata quando la Commissione Ue ha dichiarato che Maroni ha respinto ogni offerta di aiuto per la gestione degli sbarchi. Così si mette a repentaglio la sicurezza territoriale, si ledono i diritti umani degli immigrati e si macchia indelebilmente l’immagine dell’Italia come nazione moderna e solidale. Non è questo il Paese che dobbiamo essere.

Il Governo ha commesso un errore madornale: voltare le spalle all’Europa per spalleggiare invece la Libia nella sua richiesta di finanziamenti miliardari. Ma vi sono tante altre direttrici di flusso oltre alla patria del Colonnello, a partire dal corridoio est sulla linea Turchia-Grecia per arrivare a quello nord-africano. Invece l’Italia ha stretto un accordo molto oneroso con Gheddafi, escludendo la collaborazione con l’Ue e concentrando i nostri sforzi sulle coste libiche, quando l’attenzione del mondo era tutta rivolta all’Egitto, alla Tunisia, all’Iran, allo Yemen e agli altri Paesi che una commistione di popolazione giovane, crescente disoccupazione e mancanza di diritti ha portato o porterà alla crisi politica.

La questione dell’immigrazione richiede il bilanciamento di elementi delicati che, senza una politica di regolazione e controllo, rischiano di esplodere: bisogna scongiurare fenomeni di sfruttamento e riduzione in schiavitù, garantire i diritti fondamentali della persona accanto alla previsione di precisi doveri; è necessario contrastare lavoro nero ed evasione fiscale ma favorendo anche la cultura dell’accoglienza. L’Italia dei Valori ritiene necessario valorizzare le specificità culturali e garantire piena integrazione agli immigrati. È la realtà di nazioni come la Germania o gli Stati Uniti. Per questo proponiamo di intervenire sui seguenti aspetti:

modificare la legge Bossi-Fini, fondata su procedure complesse e disposizioni irrazionali che incentivano tanto l’immigrazione illegale quanto gli atteggiamenti delinquenziali di sfruttamento da parte di organizzazioni criminali;

prevenire e contrastare la clandestinità nel Paese di origine, intensificando l’attività delle Ambasciate per semplificare le richieste di immigrazione regolare e favorire il ricongiungimento familiare, ottenendo così maggiori possibilità di inserimento sociale e lavorativo;

incentivare gli accordi con le nazioni a maggior pressione migratoria, sia sul piano degli scambi commerciali che su quello dei diritti umani, per intervenire sulle problematiche economiche e sulle limitazioni alle libertà personali che costituiscono i principali motivo di espatrio;

elaborare una nuova forma di asilo politico che offra, d’intesa con le Regioni, reali opportunità di inserimento favorendo anche il passaggio delle funzioni dalle Questure ai Comuni per la gestione dei soggiornanti di lungo periodo, sgravando così le forze dell’ordine da un’inutile servizio burocratico;

estendere la prevenzione e la profilassi sanitaria anche agli immigrati clandestini, non solo per una questione umanitaria ma anche per evitare la diffusione di malattie infettive;

ridurre i tempi per l’acquisizione della cittadinanza italiana e facilitare l’accesso al permesso di soggiorno di lunga durata, per favorire l’integrazione di coloro che sono in Italia da diversi anni.

Questi sono i punti che rientrano nel nostro programma di Governo e sui quali chiediamo confronto, non pregiudizi.

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