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ANDU – Associazione Nazionale Docenti Universitari

– 12 febbraio 2011

1. Abrogare l'Universita' o la Legge?
a. Tutto bloccato
b. Rettori-commissari
c. A Palermo
2. Legge: la CRUI assente?
3. Universitas. DDL: “Cronaca di un'approvazione”
4. Dopo DDL da Palermo
5. Associati indisponibili
6. Schema DPR Regolamento delle abilitazioni
7. A Roma Assemblea Atenei

1. Abrogare l'Universita' o la Legge?
I primi preannunciati effetti della Legge sull'Universita' sono sotto
gli occhi di tutti: blocco di qualsiasi bando e commissariamento degli
atenei con l'ANVUR e i Rettori.
L'obiettivo finale dell'operazione e' la consegna alle oligarchie
accademico-economico-politiche locali degli Atenei, la maggior parte dei
quali saranno emarginati o chiusi: non a caso Fiorella Kostoris, che
“viene data (da chi?, ndr) come probabile presidente dell'Anvur” sostiene,
come la Confindustria e l'accademia che conta, che “nel nostro Paese la
vera riforma sarebbe l'abolizione del valore legale del titolo di studio e
la fine di ogni appiattimento burocratico”: “in Italia le differenziazioni
di status qualitativo o di salario tra universita' sono inesistenti”.
Con la Legge si vuole completare l'opera di smantellamento
dell'Universita' statale, cancellandone completamente l'autonomia e la
democrazia. Un disegno politico-affaristico portato avanti nel nostro Paese
dalla Confindustria e da un gruppo di 'baroni di stato' che da oltre un
ventennio operano, servendosi di tutti i Partiti, per devastare gli Atenei:
finta autonomia finanziaria e statutaria, svuotamento del CUN e
rafforzamento della CRUI, finti concorsi locali, dequalificazione degli
studi con il “3 + 2”, progressivo taglio dei finanziamenti, blocco del
reclutamento e delle promozioni, espansione e allungamento del precariato,
messa ad esaurimento del ruolo dei ricercatori, progressiva eliminazione
del diritto allo studio.
L'alternativa a tutto questo e' il rilancio di una protesta per
contenere i danni della Legge, arrivare alla sua abrogazione e attuare un
vera riforma democratica e condivisa dell'Universita'.

a. Tutto bloccato.
Dottorati, assegni, reclutamento in ruolo, avanzamenti di carriera: tutto
bloccato. La conseguenza immediata sarà/e' l'espulsione di tanti giovani ed
ex-giovani precari che svolgono un ruolo indispensabile nella ricerca e
nella didattica. Nel frattempo si stanno sempre piu' svuotando i ruoli
della docenza e contemporaneamente ci si lamenta che l'accademia italiana
e' la più vecchia del mondo!
Insomma, una vera e propria desertificazione che sta riducendo la qualita'
e la quantita' della didattica e della ricerca, con danni irreparabili per
il Paese.

b. Rettori-commissari.
In un 'vecchio' documento del 30 ottobre 2009 l'ANDU scriveva:
“Il DDL sulla 'governance' ha l'obiettivo di COSTRINGERE gli Atenei a
modificare, secondo una logica aziendalistica, il proprio assetto
istituzionale per accentrare nelle mani del Rettore e del ristretto numero
di componenti del nuovo Consiglio di Amministrazione (con almeno il 40% di
esterni, ora almeno il 30%, ndr) TUTTA la gestione dell'Ateneo, oggi
formalmente esercitata dal SA, dal CdA, dai Consigli di Facolta' e di
Dipartimento” “Il modello che si vuole imporre è quello 'dettato' da anni
dalla Confindustria e dalla 'sua' lobby trasversale costituita dalla
Fondazione TreeLLLe. Un modello che e' condiviso dal PD, in un clima
bipartisan che da decenni caratterizza l'attivita' governativa e
parlamentare sull'Universita'.”
E piu' oltre: “L'obiettivo principale del DDL e' quello di azzerare la
partecipazione democratica nella gestione degli Atenei, trasformandoli in
aziende simili alle ASL.”
E ancora: “Per essere certi della 'corretta' applicazione della
controriforma è previsto che a predisporre il nuovo statuto sia un
“apposito organo” composto dal “rettore con funzioni di presidente, due
rappresentanti degli studenti, sei designati dal senato accademico e sei
dal consiglio di amministrazione”. In ogni caso il nuovo statuto sarà
“adottato con delibere del senato accademico e del consiglio di
amministrazione.” Tutto questo va nella direzione opposta alla formazione
di un Organo costituente di Ateneo (p.e., composto da rappresentanze
paritetiche direttamente elette da ordinari, associati, ricercatori,
tecnico-amministrativi e studenti), un Organo indispensabile se si
volessero affidare le decisioni sul nuovo assetto dell'Ateneo all'Ateneo
stesso e non alla sua oligarchia.”
Nonostante le intenzioni della legge, c'era e c'e' ancora la possibilità
di praticare, formalmente e sostanzialmente, una elaborazione delle
modifiche statutarie in maniera democratica.
Invece la stragrande maggioranza dei Rettori e dei 'loro' organi di Ateneo
hanno ubbidito allo spirito della legge determinando una composizione delle
Commissioni NON su basi elettive, creando così le premesse per modifiche
statutarie in linea con gli obiettivi antidemocratici della stessa Legge.

c. A Palermo.
Pochissime le scelte di segno opposto, che dimostrano pero', come nel caso
di Palermo, che sarebbe stato/e' possibile, pur nel rispetto della lettera
della Legge, percorrere strade diverse. A Palermo la Commissione sara'
composta da tre ordinari, tre associati, tre ricercatori e tre
tecnico-amministrativi. I nove docenti saranno scelti da una rosa di 29
eletti da 5 aree, con elettorato attivo e passivo comune per le tre fasce.
Per leggere l'avviso ufficiale sulla Commissione di Palermo cliccare:
http://www.andu-universita.it/2011/01/06/legge-mortale/

2. Legge: la CRUI assente?
Giulio Peruzzi, in un intervento sul Corriere di Verona (“Riforma Gelmini:
la debolezza dei rettori”), confrontando i comportamenti dell'ANCI e della
CRUI nei riguardi del Governo, scrive: “Peccato che la Conferenza dei
rettori delle universita' italiane non abbia dimostrato la stessa
determinazione dell'Anci. E anche la stessa capacita' di dimostrare
responsabilita' nei confronti del Paese e dei suoi cittadini, al di la' di
minuti interessi di bottega e al di la' delle diverse opinioni in ambito
politico. ”
Roberto Lagalla, rettore di Palermo, in una recente lettera al Presidente
della CRUI, tra l'altro, rimarca come “il silenzio della CRUI – nel corso
del vasto ed aspro dibattito apertosi in coincidenza con la fase finale
dell'approvazione parlamentare della legge di riordino dell'Universita' –
ha destato nell'opinione pubblica la percezione di una Conferenza ingessata
e totalmente acquiescente al decisore politico.”
Primo. Il federalismo fiscale non prevedeva il commissariamento dei comuni
attraverso i sindaci, mentre il DDL prevedeva il commissariamento degli
Atenei attraverso i Rettori.
Secondo. Non e' completamente vero che ci sia stato “il silenzio della
CRUI”. E' invece vero che l'Assemblea della CRUI e la stragrande
maggioranza dei Rettori non si sono dissociati pubblicamente dalle
dichiarazioni del Presidente della CRUI a totale sostegno del DDL. Queste
ultime dichiarazioni sono state esibite sulla 'grande' stampa per destare
nell'opinione pubblica la percezione di una Conferenza totalmente e
attivamente d'accordo con il “decisore politico”, sottolineando così come
la parte piu' 'qualificata' del mondo universitario sostenesse fortemente
un provvedimento che e' stato addirittura definito “l'ultima spiaggia” per
l'Universita' italiana.
La verita' e' che solo da poco – tardivamente e ancora poco pubblicamente
– si sta sviluppando una contestazione della gestione della CRUI dove
emergono “decisioni e volontà predeterminate”, come denuncia il Rettore di
Palermo, che scrive anche: “Non e' forse senza ragione se, in alcuni Senati
Accademici, vengano rivolte ai Rettori critiche, anche severe, in merito
alla loro incidenza politica e capacita' di rappresentanza all'interno
della CRUI, con l'invito a rivedere la posizione e la stessa presenza di
questi Atenei in seno alla Conferenza.”
Per leggere la lettera di Lagalla a Decleva cliccare:
http://www.andu-universita.it/2011/01/06/legge-mortale/

3. Universitas. DDL: “Cronaca di un'approvazione”.
Sul n. 118 del dicembre 2010 della Rivista “Universitas – studi e
documentazione di vita universitaria”, sono riportate le posizioni di
Palla, Decleva, Scarascia Mugnozza, Magni, Andu, Livi Bacci, Tocci,
Gentili, Cnsu, Fuci, La Spina sull'approvazione del DDL sull'Universita'.
Nel riportare a pag. 29 la posizione dell'ANDU (“Una voce contro”) la
Rivista sottolinea che “l'ANDU ha perentoriamente combattuto il disegno di
legge auspicandone in toni spesso aspri il ritiro da parte del Governo” e
che “la polemica dell'ANDU si e' anche rivolta in termini accesi nei
confronti del PD.”
Per leggere l'intero articolo di Universitas cliccare:
http://www.andu-universita.it/2011/01/06/legge-mortale/

4. Dopo DDL da Palermo.
Il recente documento dell'Assemblea dell'Ateneo di Palermo ripercorre la
protesta contro il DDL e rilancia l'obiettivo “di una vera riforma,
elaborata e condivisa democraticamente” e, in questa direzione, anche “un
referendum abrogativo della legge” e “ricorsi di carattere amministrativo e
di legittimità costituzionale”. Nel frattempo è necessaria l'”introduzione
nei nuovi Statuti di elementi di riequilibrio”.
Per leggere il documento dell'Assemblea di Palermo cliccare:
http://www.andu-universita.it/2011/01/06/legge-mortale/

5. Associati indisponibili.
Gli Associati di Lingue dell'Universita' di Pisa si dimettono dalle
cariche: “non vediamo nessun motivo per continuare a prestare
collaborazione volontaria al funzionamento operativo dell'istituzione.” “Il
nostro esempio venga seguito a Pisa e in Italia, affinche' ci si renda
finalmente conto che l'Universita' non può continuare a funzionare con
sempre minori risorse, energie ed entusiasmi.”
Per leggere l'intera lettera degli Associati cliccare:
http://www.andu-universita.it/2011/01/06/legge-mortale/

6. Schema DPR Regolamento delle abilitazioni.
Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento
per il conferimento dfell'abilitazione scientifica nazionale per l'accesso
al ruolo dei professori universitari.
Per leggere lo schema cliccare:
http://www.andu-universita.it/2011/01/06/legge-mortale/

7. A Roma Assemblea Atenei.
Mercoledi' 23 febbraio 2011 alle ore 11 nell'Aula 2 di Lettere della
Sapienza si terra' l'Assemblea dei Docenti degli Atenei di Roma.
Per leggere la 'locandina' dell'Assemblea cliccare:
http://www.andu-universita.it/2010/04/14/a-roma/

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