“Imbarazzante”, così il presidente del Movimento Nazionale Liberi Farmacisti Vincenzo Devito definisce la partecipazione del Ministro Sacconi alla trasmissione Ballarò e la posizione del governo sulle liberalizzazioni.
Il Ministro oltre ad insultare i cittadini di Roma con frasi di dubbio gusto – si legge in una nota del MNLF – ha insultato tutti quei professionisti che hanno deciso, loro sì, di credere nelle liberalizzazioni e puntare sulla propria professionalità aprendo un esercizio di vicinato (parafarmacia).
Il Ministro Sacconi non è nuovo a queste posizioni, nel giugno del 2008 a pochi giorni dal suo insediamento al Ministero del Welfare che allora accorpava anche quello della sanità, si era già brillantemente distinto per una completa accettazione delle posizioni corporative dei farmacisti titolari.
Un ministro efficiente in un periodo di crisi come quello che il Paese sta vivendo dovrebbe avere a cuore i 7000 posti di lavoro creati dal decreto Bersani sui farmaci da banco. Invece, è dall’inizio della legislatura che la maggioranza prova in tutti i modi e in tutte le occasioni a far chiudere le parafarmacie raccogliendo i “copiosi” suggerimenti che i farmacisti titolari di farmacia attraverso le loro organizzazioni fanno giungere alla maggioranza.
Modificare la Costituzione non serve a nulla e non darà nessuna “scossa” all’economia.
Per dare nuovo impulso all’economia basterebbe rimuovere le rendite di posizione e i privilegi annidati in vari strati della società italiana, i costi sarebbero per lo Stato pari a zero. Nuove opportunità verrebbero create sia per i giovani che per i cittadini che potrebbero risparmiare sui servizi e l’economia avrebbe un nuovo terreno di espansione.
Comprendiamo le difficoltà del Ministro Sacconi, seppur a costo zero per lo Stato, un tale coraggio avrebbe dei costi in termini elettorali perché verrebbero meno numerose promesse di tutela degli interessi di lobby e corporazioni fatte in campagna elettorale.
MNLF – Ufficio Stampa