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Le settimane internazionali contro il razzismo 2011

Il 21 marzo è la „Giornata Internazionale per l’eliminazione delle discrimazioni razziali“ delle Nazioni Unite e ricorda il „massacro di Sharpville“, avvenuto il 21 marzo del 1960 ed in cui la polizia sudafricana uccise 69 manifestanti pacifici nella township di Sharperville. Ogni anno in Germania ed in Europa si svolgono migliaia di manifestazioni nell’ambito delle settimane internazionali contro il razzismo, quest’anno dal 14. al 27. marzo, con le quali si intende dare dei segnali forti contro il razzismo e la xenofobia e a favore di una società pacifica, tollerante e aperta.

Il Consiglio InterculturaleTedesco (Interkultureller Rat), che mi onoro di presiedere insieme ad un mio collega tedesco, invita in occasione a prendere delle iniziative, ad organizzare delle manifestazioni con l’obiettivo di informare e sensibilizzare la popolazione su questo tema. Come ogni anno abbiamo elaborato del materiale informativo; quest’anno per la seconda volta una parte anche in diverse lingue. Allegato alle presente vi rimetto la locandina in lingua italiana.

L’occasione mi è propizia per fare alcune riflessioni sull’attuale situazione italiana.

Il razzismo ha molti volti e non mira soltanto alla provenienza e al colore della pelle, ma é rivolto anche contro le religioni, la cultura, le visioni ideologiche, l’identità sessuale, il sesso, le persone diversamente abili e gli anziani, cosa di per sè gravissima che deve essere combattuta senza tregua. Attualmente assistiamo in Italia ad una ondata di discriminazione nei confronti della donna che viene vista come oggetto da usare e poi gettare, in primo luogo da parte di un omino che guida il Paese. Ciò sta succedendo proprio alle soglie dei festeggiamenti del centenario della festa internazionale della donna che si celebrerà l’otto marzo p. v. Mentre gli operai di Mirafiori fanno sacrifici per il posto di lavoro, altri con responsabilità di governo scialacquano soldi e gioielli per “allietarsi” le serate. Il capo dello Stato si dice “turbato”. L’interessato fa finta di niente, anzi nega tutto. Non vuole fare chiarezza e tuona contro tutti. Gli danno man forte ministri e mezzo Parlamento. Si scatenano in sua difesa Tg di Stato e Tv di sua proprietà. Egli si sente al di sopra delle leggi e non rispetta né la propria dignità di uomo pubblico, né la donna, che usa come oggetto. Questo comportamento offende la dignità della persona. Della donna, in particolare. C’è bisogno di un sussulto di indignazione per tanto scadimento morale cui stiamo assistendo. Ad ogni livello. Sbaglia chi tende a sminuire, a sottovalutare, sviando l’attenzione su altro. Ne pagheremo le conseguenze. Le pagheranno, in particolare, i nostri giovani e figli. Ai quali sarà più difficile trasmettere sani princìpi e valori. Perché dovrebbero sgobbare per anni, per raggiungere un meritato traguardo, quando lo si può conquistare per una via più breve? Che importa se non è corretta! La misura è colma. Non mandiamo alla deriva i nostri valori. La società civile deve far sentire alta e forte la sua indignazione. Altrimenti, è compiacente. Occorre reagire. Prendiamo carta e penna, oppure via e-mail o Web, e scriviamo a tutte le autorità, a tutti i mezzi di stampa per dire che siamo stufi, che ci vergogniamo, che siamo scandalizzati di questo sfruttamento dei corpi e delle menti mentre il Paese langue.

Per superare il razzismo occorre tanta fatica, disponibilità, condivisione. Per questo è necessario continuare a lavorare su tutti i campi per superarlo. Impegnamoci insieme non solo in occasione delle settimane sopra descritte, ma durante tutto l’arco dell’anno.

Tantissimi saluti

Giovanni Pollice
Co-Presidente del Consiglio Interculturale Tedesco,
Presidente Nazionale dell’associazione contro il razzismo “Mach meinen Kumpel nicht an!”e
Direttore del Dipartimento Politiche Migratorie presso
la Segreteria Nazionale del Sindacato Tedesco
dei settori industriali Minerario, Chimico ed Energetico (IG BCE)

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