Ormai esiste un clima politico ove non ci si rende più conto di ciò che si fa e di ciò che si dice. Parlare di demenza politica significa offendere la vera demenza, quella oggetto di cura presso i centri psichiatrici.
Sentir dire, come in sintesi ho sentito ragionare oggi dai “Due B”, alias Silvio ed Umberto: “ Tu Silvio mi dai il federalismo, ed io ti voto il processo breve affinché tu non abbia rogne con la giustizia”, ciò, a mio avviso, costituisce uno dei più miserabili contratti politici che si possano fare, alla stessa stregua del voto di scambio, reato quest’ultimo che prevede la pena da uno a quattro anni (art. 416-ter cod.penale).
Io mi auguro che il popolo italiano apra bene gli occhi perché, di questo passo, si corre il rischio concreto, di essere considerati dei cretini, alla mercé di due politici, i quali, stanno insieme solo perché, a suo tempo, hanno firmato un altro sporco contratto, come si legge sulla stampa di oggi:
“”Un fantasma si aggira per le strade della Padania. È il fantasma dei rapporti non solo politici tra la Lega Nord e Silvio Berlusconi. Ricompare tutte le volte – e sono sempre più frequenti – che Umberto Bossi ingoia certi rospi che un tempo avrebbe allontanato con un calcio. Allora la base si agita, comincia a interrogarsi. E certe frasi pronunciate nel tempo da illustri dirigenti fuorusciti si riempiono di nuovi significati. Come quella con cui Marco Formentini nel Duemila spiegò il ritorno del “traditore” Bossi ad Arcore: «La Lega ha l’acqua alla gola dal punto di vista finanziario”
Come dire che la Lega non può staccare la spina perché deve rispettare il contratto con Berlusconi, pena il suo disgregamento, peraltro già iniziato in questi giorni attraverso numerosissime proteste e possibili defezioni da parte dei sostenitori del Carroccio.
