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Bucchino a Mantica “Per i vice consoli onorari siamo ormai all’emergenza”

La situazione dei vice consoli onorari sta andando incontro ad una vera e propria deriva a seguito del dimezzamento delle risorse assegnate nel 2010. Dopo la chiusura di molti consolati,i un altro grave colpo per i nostri connazionali, che vedono restringersi progressivamente la possibilità di usufruire di servizi essenziali.
L’on. Gino Bucchino su questa situazione ha inviato una lettera al Sottosegretario Sen. Alfredo Mantica, il cui testo è il seguente:

Caro Mantica,

ti scrivo per richiamare la tua attenzione su una situazione di drammatica attualità riguardante la rete degli uffici consolari di seconda categoria, che da tempo integra utilmente l’attività dei nostri consolati, oberati da crescenti carichi di lavoro.
Si tratta di una questione, come ben sai, che riguarda in particolare le nostre comunità situate in paesi di grandi dimensioni territoriali, dove per tanti nostri connazionali è difficile l’accesso ai consolati o quelle che hanno a che fare con carenze di servizio aggravatesi in conseguenza della riduzione del numero delle strutture e per la mancanza di personale adeguato. Una situazione destinata, purtroppo, ad aggravarsi in conseguenza della riduzione dell’intervento pubblico in questo campo, a seguito delle scelte di contenimento finanziario adottate negli ultimi anni.
Non ho bisogno di ricordare che i titolari degli uffici di II categoria, in base all’art. 72 del decreto del Presidente della Repubblica n. 18 del 1969, rispondono direttamente delle spese effettuate e ricevono dal MAE unicamente il rimborso per le spese postali, telegrafiche e telefoniche effettivamente sostenute e contributi per le spese di ufficio e di rappresentanza.
Si tratta, in sostanza, di incarichi onorari, che tuttavia comportano un impegno notevole prestato per puro spirito di servizio a favore delle rispettive comunità.
Questa preziosa integrazione della rete consolare ha subito un duro colpo dal punto di vista delle risorse finanziarie dal momento che le disponibilità previste per il 2009 in 1,7 milioni di euro sono state quasi dimezzate nell’anno successivo scendendo a 935.000 euro.
Solo per fare un esempio significativo, nel mio Canada la riduzione delle risorse è stata del 65%, dal momento che si è passati da circa 140.000 euro a meno di 50.000. Eppure stiamo parlando di un paese nel quale diverse nostre comunità distano dal consolato di riferimento da cento a oltre mille chilometri, con la difficoltà di contatto che si può facilmente immaginare. Esempi analoghi potrei portare per altri paesi dove le nostre comunità non sono meno numerose né meno consistenti.
Su questa questione, a metà dello scorso mese di dicembre ho presentato, assieme ai colleghi Porta, Fedi e Garavini, un’interrogazione che non ha ricevuto ancora risposta. Poiché da medico, caro Sottosegretario, so bene che talvolta accade veramente quel che comunemente si dice, cioè che mentre i medici discutono il malato muore, mi sono indotto a scriverti la presente sollecitazione per cercare di guadagnare tempo.
Ho fatto questo passo anche per avere potuto verificare personalmente il profondo malessere che c’è tra coloro che hanno meritoriamente assolto a questo delicato compito, con il rischio reale di rinuncia o di non accettazione dell’incarico. Dobbiamo tutti tenere presente che i vice consoli onorari debbono anticipare le somme occorrenti, con il rischio realissimo di non recuperarle. Uno di loro, ad esempio, mi diceva che a fronte di un fabbisogno consolidato ammontante a 35.000 euro all’anno, di fatto per il 2010 ne ha ricevuti solo 5.000. Credo che converrai che se è lecito richiedere a queste persone sacrificio e spirito di servizio, non altrettanto lecito chiedere che ci rimettano di tasca propria per supplire a carenze dell’amministrazione.
Affido a te l’impellente esigenza di modificare questa situazione, che tra l’altro non comporta l’impiego di risorse insostenibili neppure nell’attuale momento di difficoltà, con la speranza che tu voglia e possa fare qualcosa di concreto per superare questa emergenza.
Intanto, ti ringrazio per l’attenzione e ti saluto cordialmente.
Gino Bucchino

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