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Eclatante evento storico: In Italia e nel Mondo il 17 Marzo 2011 celebrera’il 150mo Anniversario della Proclamazione del Regno d’Italia, Stato Unitario!!!!!

E’ stato annunciato, che sono iniziate le celebrazioni del periodo storico 1861-2011, congiunte al 150mo anniverario dell’Unita’ d’Italia, poiche’ la storia non dev’essere assolutamente confusa con la politica, sarebbe piu’ ragionevole che le autorita’ preposte all’epocale celebrazione, includessero in una delle tre bandierine Tricolori, lo scudo sabaudo, di Casa Savoia.

Non allarmatevi corazzieri, cavalieri e scudieri della Repubblica perche’ non e’ una rivoluzione, ma l’applicazione di un corretto principio, in quanto alla data del 17 marzo 2011, si dovrebbe per onesta’ storica celebrare il 150mo della Proclamazione del Regno d’Italia. Per chi non lo sapesse in quel lontano giorno datato17 marzo 1861 fu fondato il Regno d’Italia. Quella data storica, non si creo’ per caso, semplicemente i Savoia con il loro Regno di Sardegna fondarono il Regno d’Italia ed Il Primo Re d’Italia, fu Vittorio Emanuele II, conclamato anche padre della patria.

Tutto cio’ che eredito’ la Repubblica Italiana (ovviamente dopo il discutibile Referendum Istituzionale e brogli elettorali annessi del 2 Giugno 1946), appartenne legittimamente alla Casa regnante dei Savoia, che non solo fondo’ il Regno, ma creo’ lo Stato Unitario e con esso le Istituzioni. Il Regio Esercito, la Regia Marina e la Regia Aeronatutica, le querre vinte e quelle perdute, la gloria e la sofferenza, hanno saputo unire un popolo accompagnando e difendendo l’Italia lungo il percorso solcato dalla storia, consapevolmente sia durante il Regno ed anche dopo il Fascismo, questo nessuno dovrebbe dimenticarlo perche’ la Repubblica Italiana e’ la continuita’ dello Stato creatosi all’epoca della fondazione del Regno d’Italia.

Le Forze Armate Italiane, le Forze dell’Ordine con le loro formazioni militari dei vari reparti, ogni anno celebrano fedelmente gli anniversari della loro fondazione: e tante altre realta’ realizzate nell’ambito della Monarchia Istituzionale, chi e’ al Palazzo del Quirinale, Chigi, Palazzo Madama e Monticitorio, lo sanno o dovrebbero saperlo, sono cose che esistettero ancora prima del Regno d’Italia e poi ovviamente incorporate nello Stato Unitario.

E’ opportuno almeno per pochi istanti immaginare di essere catapultati nel periodo post-bellico anno 1946. Il Regno d’Italia reduce da una Guerra perduta e riscattata dopo l’ 8 Settembre 1943 con l’appoggio delle Forze Armate Anglo-Americane. Il Regio Esercito supporto’ la Guerra di Liberazione nota come Resistenza, le operazioni militari e di disturbo anche oltre le linee delle Truppe Tedesche, vi si unirono formazioni di partigiani italiani di varie tendenze politiche e ne raaforzarono l’azione delle Forze badogliane costituitesi come reparti militari al servizio del Regno d’Italia, all’epoca, con un territorio limitato nell’area del Sud Italia, provvisoriamente occupato dalle Truppe Anglo-Americane.

Vittorio Emanuele III di Savoia, Sovrano del Regno ed in quel periodo fu inevitabile subire in una certa misura la supremazia esercitata dal Comando Militare Alleato, perche’ di fatto, il territorio ancora occupato ed il Trattato di Pace, fu firmato 4 anni dopo dall’armistizio a Parigi. In quel breve periodo del Regno d’Italia (1943-1946) il Principe ereditario Umberto di Savoia ricopri’ il ruolo di Luogotenenza Generale del Regno, coadiugato da un Governo Provvisorio, vi parteciparono esponenti politici di diversi orientamenti e tra questi i cattolici, comunisti e socialisti. Se si dovesse accertare le varie e complesse operazioni politiche si potrebbe ipotizzare che molte cose non furono del tutto legittime e probabilmente non democratiche ed al tempo stesso, non si puo’ dimenticare che ci fu la copertura politica del Governo Militare Alleato che ebbe la funzione di evitare frizioni e per farlo dovette agire mantenendo nel limiti del possibile un certo equilibrio politico, sociale ed istituzionale.

Negli ultimi giorni del mese di Aprile del 1946 l’annuncio che Re Vittorio Emanuele III di Savoia, prima che partisse in esilio (solo i regnanti osservano le decisioni e le tradizioni), per Alessandria in Egitto, abdico’ a favore di Umberto, Principe ereditario, e quest’ultimo proclamato nel mese di Aprile del 1946, “Umberto II di Savoia”, Re d’Italia,

Il “Referendum Istituzionale”, certamente non voluto dal popolo e l’attribuzione della vittoria alla Repubblica, annunziata anzi tempo inducono a nutrire, dubbi circa, l’esito referendario avverso alla Casa Savoia e soprattutto senza una corretta verifica ufficiale, della Corte dei Conti in Cassazione. Il “referendum” fu improvvisamente sollecitata dagli esponenti di orientamenti prevalentamente di sinistra e si presume avessero l’obiettivo di sbarazzarsi innanzi tutto della Monarchia, in quanto fu testimone scomodo della II Guerra Mondiale e poi per fortuna, l’avanzata dei comunisti associati con i socialisti, nella successiva competizione elttorale del 1948, meritatamente stroncata dall’esito positivo del partito della Democrazia Cristiana.

Perche’ si e’ voluto organizzare frettolosamente un Referendum Istituzionale, quando non erano stati neppure eletti ne Deputati e Senatori. Ci si potrebbe chiedere perche’ mezza Italia voto’ per la Repubblica, forse i politici d’allora, s’illusero dalle nuove politiche sociali e per incanto avreb- bero migliorato la vita sociale italiana, mentre invece fu discreditata la Monarchia considerata obsoleta incapace secondo quest’ultimi, di mediare una politica di equilibrio sociale’, quindi oggetto a critiche su ogni fatto compiuto e cio’ che era stato eretto nel periodo della Monarchia.

Altrettanto facile l’esclusione degli elettori, italiani, della Venezia Giulia e le centinaia e centinaia di migliaia di militari ancora nei campi di prigionia in Germania ed anche in altri territoriri occupati dagli anglo-americani e nell’Unione Sovietica, che furono impediti a poter esprimere democratimente la loro opinione e partecipare all’iniziativa del refendum istituzionale.

Detto cio’, e’ mia opinione personale, nonche’ testimonianza, in quanto la II Guerra Mondiale ed l’evolversi della politica Italiana, l’ho vissuta in prima persona e non sono tenuto ad essere obligatoriamente repubblicano per due semplici motivi: Sono nato in Italia all’epoca del Regno d’Italia, sono cattolico, e soprattutto italiano. Comunque, consapevole a rispettare le leggi italiane ed onorare sempre ed in ogni dove la mia patria.

Alcuni esempi significativi: nel periodo della Costituente come Garante fu Eletto Enrico De Nicola, presidente pro-tempore e guarda caso un monarchico. Nel 1948 fu Eletto Luigi Einaudi, (grande economista) I Presidente della Repubblica Italiana, un piemontese di fede monarchica.

Giusto apprezzamento della nazione nel volere celebrare uno dei piu’ eclatanti eventi dall’inizio del terzo millennio, l’anniversario di tale epocale evento dovrebbe per logica naturale oltre che storica del Regno d’Italia in quanto fu fondato il 17 marzo 1861 Stato Unitario e con stupore si celebrera’ l’evento dell’Unita’ d’Italia, che e’ tutt’altra cosa e non casualmente omettendo la paternita’ storica dei Savoia, un gesto scorretto e non in linea come evento storico. Omettere la paternita’ della celebrazione che di diritto spetta al Regno d’Italia, Stato Unitario, percepisco una disinformazione storica.

Che piaccia o non piaccia a lor Signori protagonisti di questo traballante periodo storico, ravviso che vi e’ la manifesta volonta’ di cancellare la parte piu’ importante della Storia d’ Italia, perche’ questa nazione la fondo’ il Regno di Sardegna e poi assumere legittimamente il titolo di Regno d’ Italia. Non solo furono i Savoia, ma vi contribui’ tutta la societa’ civile e militare italiana, durante il periodo prima e dopo il Risorgimento, poi affrontarono altre spedizioni di carattere militare: Turchia, Etiopia, Spagna e due grandi Guerre Mondiali.

Nella I Guerra Mondiale, l’Italia Vittoriosa e costo’ enormi sacrifici, rinunce, vite umane sia civili ed ancora piu’ numerose le vittime militari, e’ fu il periodo che finalmente ebbero modo che i soldati di provenienza da tutti i Comuni d’Italia a solidalizzare disgraziatamente nelle aree piu’ insidiose ovvero nelle trincee in prima linea e zone di operazione bellica che si accumunarono quelli del nord con quelli del sud Italia, come fratelli, offrendoci l’immane sacrificio, non dimentichiamolo che ci furono giorni di dolori e di glorie e ne beneficio’ tutto il Popolo Italiano. Successivamente nel periodo post-bellico 1918-1922 si creo’ una politica comunista-anarchica poco spazio per il sociale ed irresponsabilmente demolirono cio’ che di democratico era stato valorizzato.

La II Guerra Mondiale ebbe un epilogo poco edificante in quanto sconfitta in una guerra che il Regno d’Italia non la voleva, ma furono molte le circostanze le incertezze e le debolezze di coloro che agirono con azioni ignobili e chi lusingati in buona fede s’illusero di offrire alle nuove generazioni un migliore futuro, ed allo stesso tempo tanti errori da quello politico e militare. Vittorio Emanulele III, di Savoia, seppur perdente, ma legittimamente Sovrano del Regno d’Italia, fu riconosciuto lo “Status di nazione belligerante”, quindi di fatto, alleato con le Forze Armate Anglo-Americane, non solo contribui’ a liberare l’Italia dall’occupazione nazista, ma soprattutto salvo’ la continuita’ dello Stato Unitario.

Non riconoscere questi meriti, ed escludendo dalle varie celebrazioni ufficiali alcuni membri della Famiglia Reale di Casa Savoia, che per onesta’ storica furono i loro avi i principali protagonisti come fondatori del Regno d’Italia e di avere creato lo Stato Unitario. Ed e’ inutile negare la percezione di una politica inequivocabilmente vuota che persiste in questo periodo storico, tormentato anche da altri fattori negativi, scandali veri o presunti, crisi economica planetaria, conflitti fra istituzioni ed in particolare la caduta di stile nella politica e nella giustizia, assumendo atteggiamenti critici non intelligenti e di cattivo gusto nei confronti delle autorita’ preposte del Governo. del Parlamento, della Magistratura inclusi i partiti di maggioranza e d’opposizione, tali comportamenti sono inaccettabili e ne compromettono il buon servizio di dedizione alla nostra patria.

L’Anniversario del 150mo del Regno d’Italia Stato Unitario e’ la dizione piu’ corretta e soprattutto non devrebbe motivare scontri o frizioni sociali, ma momenti di giubilo per tutti gli Italiani in Italia ed all’ Estero e come vuole la tradizione che nei giorni di questa epocale Festa per tutti gli Italiani, sarebbe giusto e politicamente corretto che alla vigilia di tante ed ipotizzabili riforme, che in teoria forse potrebbero migliorare la cultura della societa’ italiana e si evitino riforme che potrebbero incrinare pericolosamente l’integrita’della nazione.

E perche’ no, possibili proposte legislative mirate ad abrogare l’articolo 139 della Costituzione della Repubblica Italiana, che imperativamente recita: “La forma repubblicana non puo’ essere oggetto di revisione costituzionale”, che gli amici repubblicani sappiano che l’articolo non puo’ essere paragonato alle Due Tavole di Mose’ ed osservarla come fosse l’11mo comandamento.

Un’ atto molto piu’importante, che il repubblicanismo, decidesse d’onorare con manifesta volonta’ le Celebrazioni del 1861-2011, provvedendo a favorire la tumulazione dei Sovrani (Vittorio Emanule III di Savoia e la Regina Elena ed Umberto II di Savoia e la Regina Maria Jose) tutt’ora in esilio in terre straniere e provvedendone la loro naturale sepoltura in Italia nel Pantheon in Roma.

Immagino per qualche istante, a qualcosa logica e domocratica, che ai cittadini italiani di fede monarchica, sia concessa la possibilita’ di proporre alla nazione Italia, l‘alternativa istituzionale, e l’art. 138, costituzionalmente modificabile con opportuna legge di revisione e sottoposta anche a referendum” istituzionale” ed i promotori pronti con la firma di cinquecentomila elettori.

Una iniziativa che potrebbe essere configurata compatibile con la seconda parte del l’art. 1. che recita: La sovranita’ appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. Se e’ accertato che le istituzioni repubblicane hanno degnamente reso un buon servizio alla nazione, quale preoccupazione dovrebbero avere i sostenitori della Repubblica?

Boston, 4 febbraio 2011

On. Michele Frattallone, presidente del Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo, Inc. – Consigliere eletto, tesoriere e presidente della Commissione Cultura, Istruzione ed Immagine del Comitato degli Italiani all’Estero (COM.IT.ES.) della Circoscrizione consolare di Boston –

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