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Istat, nuovo record per la disoccupazione giovanile: mai così alta dal 2004 ad oggi

E' aumentato in Italia il numero dei giovani disoccupati registrando così un nuovo record negativo. Il tasso di disoccupazione giovanile a dicembre è stato pari al 29%, con un aumento di 0,1 punti percentuali rispetto a novembre e di 2,4 punti percentuali rispetto a dicembre 2009. Lo ha rilevato l'Istat secondo cui “in un mercato del lavoro che presenta condizioni un po' più serene, l'elemento che stona è certamente il tasso di disoccupazione giovanile che a dicembre tocca un nuovo record, il valore più alto dall'inizio delle serie del 2004”.A chiusura del 2010 migliorano lievemente le condizioni del mercato del lavoro. Il tasso di disoccupazione – rileva l'Istat che ha corretto al ribasso il dato di novembre (dall'8,7% all'8,6%) – a dicembre è pari all'8,6%, stabile rispetto a novembre e in aumento di 0,2 punti percentuali rispetto al dicembre 2009. Lo. Il numero di occupati a dicembre (dati destagionalizzati) risulta invariato sia rispetto a novembre 2010 sia su base annua. Il tasso di occupazione, pari al 57%, risulta stabile rispetto a novembre e in riduzione di 0,1 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell`anno precedente. In particolare, nel corso dell'ultimo periodo, spiega l'Istituto, “il livello di occupazione delle donne si riporta a quello raggiunto nei mesi finali del 2008”.Il numero delle persone in cerca di occupazione risulta in diminuzione dello 0,5% rispetto a novembre, e in aumento del 2,5% rispetto a dicembre 2009. Il numero di inattivi di età compresa tra 15 e 64 anni a dicembre 2010 aumenta dello 0,1% rispetto sia a novembre sia a dicembre 2009. Il tasso di inattività, pari al 37,6%, è invariato rispetto al mese precedente e in diminuzione rispetto a dicembre 2009 (-0,1 punti percentuali). Secondo l'Istituto, “a chiusura del 2010 le condizioni del mercato del lavoro sono un po' più serene. Da autunno l'occupazione ha smesso di scendere e la disoccupazione nell'ultimo bimestre, novembre-dicembre, ha preso a calare”. Unico dato che stona la disoccupazione dei giovani che continua ad aumentare e ha toccato il livello più alto dal 2004.Donne: il numero di disoccupate scende del 2,7% (-27 mila unità) rispetto a novembre e dell'1,7% (-18 mila unità) rispetto a dicembre 2009. L'Istat aggiunge che il tasso di disoccupazione femminile risulta così pari al 9,6%, in diminuzione di 0,3 punti percentuali sia rispetto al mese precedente e sia su base annua. Quanto agli uomini, la disoccupazione maschile cresce dell'1,5% su novembre e del 6,5% su dicembre, con un tasso di disoccupazione al 7,8%, in aumento di 0,1 punti percentuali a confronto con il mese precedente di 0,5 punti percentuali su base annua. Guardando all'occupazione, il tasso di occupazione femminile a dicembre è pari al 46,5%, in rialzo di 0,1 punti percentuali a livello congiunturale e di 0,5 punti percentuali sul piano tendenziale. Per gli uomini, il tasso di occupazione maschile risulta pari al 67,5%, in calo di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 0,7 punti percentuali negli ultimi dodici mesi.Sacconi: “Il mercato si conferma stabile” – “Nella rilevazione mensile dell'Istat il mercato del lavoro si conferma stabile in un contesto europeo altrettanto stabile”, spiega il ministro del lavoro, Maurizio Sacconi, spiegando che “si è fermata la caduta dell'occupazione tanto che rispetto al mese si registrano 11 mila disoccupati in meno”. “Il tasso di disoccupazione italiano è all'8,6% – prosegue il ministro – quasi un punto e mezzo al di sotto della media europea. La crescita in tutto l'Occidente, anche per i caratteri di selettività che la contraddistinguo, non è sempre accompagnata da nuova occupazione e spesso si traduce come in Italia in aumento delle ore lavorate da parte degli stessi occupati. Le incertezze che permangono sulla ripresa contraggono le nuove assunzioni – rileva – e inducono a consolidare anche attraverso gli ammortizzatori sociali i rapporti di lavoro in essere. Per i giovani – ricorda Sacconi – il Piano del Governo, anche con misure specifiche di incentivazione, si rivolge soprattutto all'investimento nelle competenze e, in particolare, ai contratti di apprendistato che integrano apprendimento e esperienza lavorativa”.
01 febbraio 2011Redazione Tiscali

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