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5 febbraio 2011 Incontro a Capranica un altro mo(n)do è possibile?

C’è una sala comunale nè piccola nè grande, nel cuore di Capranica antica , che si chiama Sala Nardini, e si ringrazia il Comune per l’uso che è stato accordato: Sabato 5 febbraio 2011, ci incontriamo con molto piacere in quella sala, e in quel paese. Il paese si trova in provincia di Viterbo, a poco meno di 1 ora da Roma ed è sulla Cassia. L’altra strada che costeggia le pareti dell’ antico costone tufaceo è la via Francigena, carreggiabile in un solo senso attraverso la via Romana, ottime entrambi per passeggiate. Abbiamo deciso di vederci di persona, siamo un piccolo gruppo che non ha confini, nè li ama , incontratosi su Facebook, nella Rete e anche per strada, cammin facendo. Il nostro viaggio continua, speriamo anche con voi. Cerchiamo di mantenere l’orecchio acerbo e verde…e continuare a pensare ed esprimerci, Insieme. Riteniamo sia importante che le frontiere e i muri non scoraggino e non sia interrotto il transito. L’incontro è autofinanziato e liberamente promosso, un po’ come un ritorno a casa, per vederci realmente, Capranica vi aspetta Tutte e Tutti.
Doriana Goracci

Capranica (Vt) 5 febbraio 2011

…una strada che porta…una strada che arriva…

Un altro mo(n)do è possibile?

5 FEBBRAIO 2011 INCONTRO Nazionale a CAPRANICA (Vt) sulla Comunicazione virtuale e attiva, tramite il Giornalismo Partecipativo, promosso da Reset Italia e chi crede aggiungersi
Sala Nardini

Piazzetta Corte degli Anguillara, subito dopo il ponte dell’Orologio:
ore 10 – 12,30
pausa con pranzo al sacco o nelle vicine trattorie del centro storico, che non mancano.
Si riprende dalle ore 16 fino alle 19

Riferimenti utili, grazie all’Encyclo Capranica che l’ ha girata dal cielo, paese che a quanto pare l’ amarono anche Petrarca , Rodari e Fellini …
un po’ di storia
tutte le informazioni utili del Comune di Capranica

e generali sul dormire mangiare …

“Un giorno sul diretto Capranica-Viterbo vidi salire un uomo con un orecchio acerbo. Non era tanto giovane, anzi era maturato, tutto, tranne l’orecchio, che acerbo era restato. Cambiai subito posto per essergli vicino e poter osservare il fenomeno per benino. “Signore, – gli dissi – dunque lei ha una certa età: di quell’orecchio verde che cosa se ne fa” ? Rispose gentilmente: ” Dica pure che son vecchio. Di giovane mi è rimasto soltanto quest’orecchio. E’ un orecchio bambino, mi serve per capire le cose che i grandi non stanno mai a sentire: ascolto quel che dicono gli alberi, gli uccelli, le nuvole che passano, i sassi, i ruscelli, capisco anche i bambini quando dicono cose che a un orecchio maturo sembrano misteriose.” Così disse il signore con un orecchio acerbo quel giorno sul diretto Capranica – Viterbo…” Gianni Rodari

per foto riferimenti e video…su

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