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La Ferrovia Roma Nord durante gli eventi bellici

di Elisabetta Lelmi

Viterbo durante il periodo bellico subì quasi 800 incursioni aeree, le principali furono nell’estate del 1943, nel gennaio, febbraio del 1944, nel maggio, giugno 1944. La struttura urbanistica, i suoi antichi monumenti furono distrutti all’ottanta per cento. Viterbo dopo Cassino, risulta la città più bombardata d’Italia, come racconta Rosanna De Marchi nel suo libro: 17 gennaio 1944; nel 1959 Viterbo ricevette il riconoscimento di “città mutilata dalla guerra”.

Dopo il primo conflitto mondiale, negli anni 1919 – 1920 una attenta politica agraria portò al ripopolamento della campagna della Tuscia, tanto da attirare l’attenzione degli amministratori per l’ammodernamento dei collegamenti ferroviari con Roma (vedi Ferrovia Roma Nord).

Viterbo era ritenuta una città militarmente importante, soprattutto per il suo aeroporto Tommaso Fabbri, le sue ferrovie, la sua strada statale: la Cassia. Inoltre i suoi collegamenti con Orte e Civitavecchia, la rendevano uno snodo estremamente transitato. Benché la linea del fronte passò velocemente, Viterbo risentì parecchio i traumi della guerra. La tramvia Alto Lazio, costruita nel 1905, poi divenuta Ferrovia Roma Nord nel 1932, con il suo collegamento: Roma, Civita Castellana, Viterbo, offriva un ottimo servizio. Erano molti i romani che la utilizzavano per raggiungere il viterbese e trovare generi alimentari presso i contadini, mentre molti Viterbesi la usavano per raggiungere i nosocomi ed uffici della capitale.

I bombardamenti causarono duecentoquarantacinque morti in città, millesettantuno in provincia, seicento abitazioni furono completamente distrutte, trecento case furono gravemente danneggiate, cinquecento danneggiate.

In tutta questa opera di devastazione, la Ferrovia Roma Nord ebbe la stazione completamente demolita, nonostante ciò, risultò essere l’unica ferrovia funzionante, assumendo un carattere di notevole importanza nei collegamenti con la Capitale per le mancanza di macchine, carburante e situazione delle strade. Oltre ai bombardamenti aerei, la linea subì danni da parte delle truppe tedesche in ritirata. Come riporta l’ingegnere Angelo Curci, il ponte sul Tevere subì gravi lesioni, furono danneggiate: la sottostazione di Aeroporto, la stazione di Prima Porta, di Sacrofano, Riano, Castel Nuovo di Porto, Morlupo, Magliano, Morolo, Sant’Oreste, Stabia, Ponzano, Civita Castellana, l’officina di Catalano, Corchiano, Vitorchiano; l’officina e la stazione di Viterbo furono distrutte. Il ponte sul fiume Treja, il ponte Cenciello, il ponte Marignano, il viadotto della Fornacchia, il viadotto di Bagnaia, risultarono lesionati o danneggiati.

Quella del 17 gennaio del 1944 fu l’incursione aerea più devastante per Viterbo, alle 13,15 cinquanta quadrimotori americani Liberator sganciarono circa 90 tonnellate di bombe. I morti furono un centinaio, qualche centinaio i feriti. Furono colpite la stazione ferroviaria delle FS di Porta Fiorentina, quella della ferrovia elettrificata Roma Nord, l’autostazione autolinee Garbini.

A causa degli eventi anche il personale della Ferrovia Roma Nord ebbe le sue vittime: un macchinista, un capotreno ed una bigliettaia, persero la vita. Nel caos più totale operava il personale della ferrovia: rastrellamenti, mitragliamenti, bombardamenti, continui pericoli. Fu certamente questa situazione estrema, che determinò il terribile incidente di Rignano, dove il 15 novembre del 1943 si contarono oltre cento morti per lo scontro tra due convogli.

Dal 13 al 17 agosto 1942 sulla ferrovia transitarono oltre 50.000 persone, come riporta l’ingegnere Angelo Curci nel suo libro: “Il treno della Tuscia”. Con il nuovo orario del 21 giugno 1944 fu stabilito che su alcuni treni, durante il periodo di occupazione tedesca, dovevano essere riservati otto posti nella prima classe, e 14 nella terza classe ai militari germanici.

In previsione di problemi al sistema di alimentazione alla rete aerea (era nel viterbese l’unica ferrovia elettrificata) era stato previsto l’uso di locomotive a vapore, il personale cominciò ad essere istruito per l’utilizzo di queste macchine.

Purtroppo la locomotiva a vapore nr. 22 subì vari danni, tra cui alla presa di vapore, mentre la locomotiva nr. 27 subì avarie al motocompressore, alla biella di distribuzione, alla caldaia ed in altre parti.

Mentre le truppe germaniche si ritiravano evitando di percorrere le grandi vie di comunicazione come la Cassia e la Flaminia, i bombardamenti alleati continuavano senza sosta.

Come ci viene raccontato nello scritto: “Gli ultimi giorni della guerra nei ricordi di un bambino del 39” un forte bombardamento Anglo – Americano ebbe luogo ai primi di giugno del 1944, nei pressi di Vignanello diretto a distruggere il Ponte della Selva ove transita e transitava il treno della Ferrovia Roma nord. Tre sventurati che si erano rifugiati sotto le arcate del ponte ed erano sfuggiti ad una retata effettuata in paese dalle truppe tedesche, rischiarono di morire sotto le bombe. Fortunatamente il viadotto non fu distrutto, ed i poveretti poterono raggiungere i propri cari.

Eventi bellici sulla Ferrovia Roma Nord nel 1944

Gennaio

17/20 bombardamento stazione di Viterbo

29 bombardamento ponte sul Treja

Febbraio

7/9 bombardamento stazione di Viterbo

14 bombardamento officina di Catalano

Aprile

7 bombardamento km 19 + 500

10 bombardamento viadotto della Fornacchia

12 bombardamento ponte sul Treja

Maggio

6 bombardamento km 41 + 500

8 bombardamento viadotto della Fornacchia/stazione di Corchiano/Ponte Cencianello/Bivio

Borghetto/Casa cantoniera km 64 + 564

9 bombardamento ponte Treja/Bivio Treja/Km 51 + 150

13 bombardamento km 27 + 300/km 29 + 100

16 bombardamento km 21 + 700/km22 + 100/km 21 + 150/dal km 15 + 500 al km 15 +

700/Stazione di Morlupo

17 bombardamento km 32 + 100

18 bombardamento km 17 + 400

21 bombardamento ponte sul Treja

Giugno

1 bombardamento stazione di Viterbo

4/5 bombardamento stazione di Prima Porta

5 bombardamento km 32 + 300

5/6 bombardamento cava del Treja e Ponte sul Treja

5/6 Atti di sabotaggio germanici ponte sul Tevere

7 bombardamento km 51 + 460

Per ulteriori approfondimenti, visita il sito: “www.ferroviaromanord.altervista.org”

Fonti:

– La Tuscia tra il 1870 e la II guerra mondiale Tuscia 1996

– 17 gennaio 1944 Rosanna De Marchi

– Il treno della Tuscia Angelo Circi

– Biblioteca Società Viterbo durante il periodo della Repubblica di Salò

– Il Puzzoloso Gli ultimi giorni della guerra nei ricordi di un bambino del 1939

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