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Caso Ruby: nuovo dossier da 227 pagine, tra droga e insulti della Minetti

Una Nicole Minetti molto arrabbiata con Berlusconi è quella che emerge dalle intercettazioni inserite nelle nuove carte inviate dalla Procura di Milano alla Camera. ''E un pezzo di m…Se vuole vedermi mi chiama lui, ma se vado ci vado con gli avvocati” le parole della Minetti. Altre intercettazioni riguarderebbero una convocazione del premier di tutte le ragazze che hanno subito perquisizioni all'Olgettina, per fare il punto della situazione con i legali del presidente del Consiglio. Sono complessivamente duecentoventisette pagine di nuovi atti quelle inviatie alla Camera al fine di supportare la richiesta di perquisire gli uffici del cassiere di Silvio Berlusconi, Giuseppe Spinelli, iniziativa adottata “per coerenza istituzionale”. Incluso l'invito a comparire per Nicole Minetti, il consigliere regionale della Lombardia indagata da tempo per favoreggiamento della prostituzione. Tutto rientra nella strategia processuale dei pm di Milano, gli aggiunti Ilda Boccassini e Piero Forno, il sostituto Antonio Sangermano, con la regia del capo dell'ufficio Edmondo Bruti Liberati.Parole feroci – Le intercettazioni rivelano tutto il risentimento di Nicole Minetti verso il presidente del Consiglio, in particolare nel colloquio con Clotilde Strada: “Non me ne f…e un c… se lui è il presidente del Consiglio o, cioè, è un vecchio e basta. A me non me ne frega niente, non mi faccio prendere per il culo. Si sta comportando da pezzo di m… pur di salvare il suo culo flaccido”. Non è meno dura, la Minetti, quando viene intercettata durante una telefonata con un'altra delle “Papi girls”, Barbara Faggioli: “So che mi stanno ascoltando ma queste cose le dico lo stesso, io do le dimissioni. Sta roba ti rovina la vita, ti rovina i rapporti, ti logora. Devi avere un pelo sullo stomaco. Ma a me cioè non me ne frega niente. Io voglio sposarmi, fidanzarmi, avere dei bambini, una casa. La politica è un casino. Cade lui cadiamo noi”.Dettagli decisivi – Stando alle prime indiscrezioni, nel dossier all'esame della Camera si trovano dettagli fondamentali per capire i rapporti tra Berlusconi e le ragazze che ruotano attorno alla sua “corte”. Le carte rivelerebbero il ruolo della brasiliana Maryshtell Polanco, comprenderebbero nuove testimonianze sulle notti del “bunga bunga” e il denaro che le ragazze riceverebbero in cambio delle loro prestazioni sessuali. Documenterebbero inoltre i 4 milioni di euro intascati da Ruby per il suo silenzio su questo scandalo e ricostruirebbero l'accaduto del 15 gennaio, con la convocazione ad Arcore delle ragazze presso Berlusconi, per concordare i dettagli da non rivelare sotto interrogatorio.Spunta Maryshtell, e la cocaina – Dal nuovo dossier presentato dai Pm di Milano emerge il ruolo di Maryshtell Polanco, e del suo compagno Ramirez Della Rosa. Nelle cantine del loro appartamento in via Olgettina, dove la ragazza di origine brasiliana risiedeva con altre ragazze che animavano le feste ad Arcore, furono sequestrati tre chili di cocaina. La droga si trovava all'Olgettina ma anche in un altro appartamento, in via Portalupi. Ramirez viaggiava sull'auto di Nicole Minetti, rimasta sconvolta da questo particolare e decisa a denunciare il furto della macchina per timore delle consequenze. La Polanco aveva rapporti confidenziali e diretti con Berlusconi, era capace di entrare direttamente con la sua auto nei palazzi del governo e di spendere il nome del premier in rapporti diretti con Gian Valerio Lombardi, prefetto di Milano.Rito immediato per Berlusconi – Stando a quanto si apprende, la richiesta non comprende almeno per il momento l'audizione di altre persone e non sarà necessario aspettare la risposta della Camera sulla richiesta di autorizzazione a perquisire Giuseppe Spinelli che presumibilmente sarà negata. “Di materiale per arrivare al processo ne abbiamo già abbastanza” ribadiscono fonti della procura. E si tratta di parole che sembrano non riguardare la sola posizione di Berlusconi. Le intercettazioni inoltre sarebbero finite. “Inutile protrarre gli ascolti oltre le perquisizioni, significherebbe buttare denaro pubblico dalla finestra” dice un investigatore.Per gli altri processo ordinario – A chi gli chiede lumi sulla conferma delle scelte annunciate nell'invito a comparire per il premier Bruti Liberati risponde con una battuta significativa: “Non mi risulta di aver cambiato idea”. L'invito a comparire per Minetti significa che la procura sta lavorando per chiedere in tempi brevi, ma non brevissimi, il processo anche per gli indagati diversi da Berlusconi. I pm nel caso specifico saranno costretti dalle norme del codice a chiedere il processo con il rito ordinario passando dal gup per l'udienza preliminare, essendo trascorsi più di 90 giorni dall'iscrizione al registro degli indagati.
Nuova autorizzazione sempre per uffici di Spinelli – La nuova richiesta di autorizzazione a procedere a perquisizione, a quanto si è appreso, riguarda sempre gli uffici di Giuseppe Spinelli, che lo stesso Spinelli ha indicato agli investigatori da ritenersi segreteria politica di Silvio Berlusconi. In seguito alle perquisizioni dello scorso 14 gennaio e di ulteriori atti di indagine nell'ambito dell'inchiesta sul caso Ruby “sono emersi nuovi elementi a sostegno della ipotesi che presso gli uffici di Giuseppe Spinelli si trovino atti e documenti relativi alle vicende” ipotizzate dall'accusa. Lo si legge in una nota firmata dal procuratore della Repubblica di Milano Edmondo Bruti Liberati.Oggi l'esame della Giunta per le Autorizzazioni – La Camera ha rinviato l'esame della richiesta della procura di Milano sul caso Ruby, inviata una settimana fa, a stamattina alle 10. I pm di Milano che indagano sul caso Ruby hanno concluso l'esame degli esiti delle indagini difensive depositate ieri dai legali di Silvio Berlusconi: la Procura dovrebbe aver chiuso l'attività istruttoria e inviare presto al gip la richiesta di giudizio immediato per il presidente del Consiglio. Al momento non sarebbe arrivata alcuna istanza formale di trasferimento del procedimento al tribunale dei ministri. La difesa del premier ha presentato una memoria in cui si sostiene l'assoluta incompetenza della procura di Milano sulla vicenda. 27 gennaio 2011Redazione Tiscali

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